Riciclare denaro è un’attività necessaria per occultare la natura illegale di proventi da attività illecite. È un’attività semplice? Come si articola?

 

Perchè riciclare denaro?

Studiare il riciclaggio significa studiare sia un fenomeno che una serie più o meno complessa di attività. È un fenomeno ampio, incalcolabile[1] e fortemente legato a strutture economiche e finanziarie cresciute enormemente con la globalizzazione. In aggiunta a questo quadro, si tenga a mente l’indiscussa presenza di organizzazioni criminali, sia italiane sia straniere, che hanno tutto l’interesse per riciclare denaro.

È ovvio infatti che se da un lato un’economia di origine illecita deve essere resa lecita a tutti gli effetti, è anche vero che bisogna approfondire il concetto di trasformazione di potere d’acquisto potenziale in effettivo. Questo concetto è il tema centrale del riciclaggio. Su che cosa si intenda per potere di acquisto potenziale è facile: è Il reddito illecito. Un uso diretto del reddito illecito aumenta la possibilità di scoperta dei reati commessi dal reo. Perché solo quando il potere di acquisto è effettivo le cose cambiano: questo è il risultato che il riciclaggio è andato a buon fine.

Ma non basta individuare chi, bisogna comprendere come e dove.

Affrontare il fenomeno del riciclaggio di denaro, anche a livello internazionale[2], richiede la massima attenzione su almeno 3 fattori generici:

  • I flussi finanziari,
  • le ricchezze/beni (intesi come momenti terminali di tali flussi), e
  • i soggetti titolari delle ricchezze e dei beni

 

L’attività di riciclare denaro è specifica rispetto ad altre attività criminali. Se queste ultime sono tipicamente di accumulo e rimpiego, il riciclaggio segue il seguente criterio: l’operazione di laundering permette di trasformare un potere di acquisto potenziale in potere di acquisto effettivo.

I soggetti titolari accumulano risorse (illegali) e nel momento stesso in cui vi è accumulo si pone il problema di riciclarle. Per questo motivo in gergo comune si usano le espressioni “soldi sporchi” e “soldi puliti”, proprio ad indicare come i soldi puliti siano immacolati, intoccabili e di maggior valore rispetto ai soldi sporchi. Il reo infatti non ambisce ad altro che a ripulire tutti i soldi sporchi e al contempo non essere scoperto.

Per avviare l’attività di riciclaggio il reo detentore della liquidità proveniente da attività illecita deciderà se porre in atto un illecito specifico (il riciclaggio) valutando due elementi ben precisi:

  1. La probabilità di essere scoperto
  2. La relativa pena che si confronta con i guadagni attesi

 

Nel calcolo, per così dire, dei costi e dei benefici, il riciclaggio continua grazie ai tanti reati a monte: traffico di stupefacenti, sequestro di persona, traffico di organi, sfruttamento della prostituzione, evasione fiscale, finanziamento del terrorismo ed altri più recenti, certamente favoriti dall’uso della tecnologia e del mondo digitale.

 

L’attività in più fasi del riciclaggio

Se si studia il fenomeno del riciclaggio è possibile effettuare una distinzione delle attività che lo compongono. La dottrina infatti, sia nordamericana che europea, si occupa del problema del riciclaggio da almeno 50 anni.

In passato, il riciclaggio era considerata un’attività snodabile in due fasi:

  1. Il lavaggio (money laundering), individuato nelle operazioni a brevi termine volte a camuffare l’origine illecita del denaro o di altri beni, e
  2. L’impiego (recycling), consistente in operazioni a medio o a lungo termine volte a reimmettere i capitali “lavati” nel ciclo economico lecito.

 

Tale suddivisione rappresenta la disciplina penale italiana: si prevede infatti la fattispecie di riciclaggio (art. 648 bis c.p.) e la fattispecie di ricettazione[3] (art. 648 ter c.p.).

Con il passare del tempo si è passati ad un’analisi più complessa delle attività. Potendo infatti queste essere collegate tra loro, o addirittura simultanee, si è optato per lo studio del riciclaggio individuando 3 tipi di attività:

  1. il collocamento materiale dei proventi da reato nel sistema legale (placement),
  2. la dissimulazione o stratificazione (layering), consistente in operazioni dirette alla separazione dei proventi illeciti dalla loro fonte,
  3. l’integrazione definitiva con le ricchezze di provenienza lecita (integration).

 

Vediamole più nello specifico.

 

Il Placement

Questa prima fase consiste nel collocamento materiale dei proventi di reato presso istituzioni o intermediari finanziari direttamente nel mercato (interno o esterno). Tipico di quest’inizio di operazioni è il frazionamento delle operazioni effettuate su denaro contante (smurfing) allo scopo di sfuggire agli obblighi di segnalazione. Sotto queste soglie infatti le operazioni sono perfettamente legittime.

Oggigiorno ci sono anche altre attività non strettamente finanziarie sulle quali ha esercitato un forte influsso l’avvento delle modalità tipiche della net economy. Basti pensare al banking on line, al trading on line, alla moneta elettronica e alle carte prepagate.

 

Il Layering

La seconda fase, nota anche come dissimulazione o stratificazione, consiste nel compimento di una serie di operazioni finanziarie dirette a separare il capitale dalla sua origine illecita. È qui che generalmente (ma forse in maniera troppo romanzata) si fa riferimento ai grandi circuiti internazionali del riciclaggio di denaro in cui sono presenti professionisti dell’alta finanza capaci di dirottare i soldi sporchi. Il denaro infatti è indirizzato verso le istituzioni finanziarie di molti Stati e tra questi si tende a preferire i paradisi off shore.

I trasferimenti elettronici di fondi costituiscono il metodo più moderno e insidioso per i vantaggi connessi alla velocità delle transazioni, alla distanza delle successive allocazioni, alle minime tracce nei passaggi. Rispetto alle classiche operazioni bancarie, i trasferimenti elettronici sono le nuove frontiere del riciclaggio (anche se c’è da citare sempre di più il cyberlaundering).

 

L’Integration

Terza fase, infine, che è costituita dallo sforzo di integrare (da qui il nome) nei circuiti dell’economia lecita i capitali di origine delittuosa.  È qui che si conclude la suddivisione delle attività del riciclaggio.

Tuttavia, accanto a percorsi decisamente più facili, come il cash smuggling, ci sono percorsi più contorti e che richiedono il concorso di altre persone, come il ricorso al metodo dello shell company, specie professionisti ed esperti delle legislazioni antiriciclaggio.

Giungere a questa fase non è sempre facile, fortunatamente. Durante tutte queste fasi infatti esistono numerosissimi controlli sia a livello locale che internazionale (specie se il riciclaggio viene operato con un modello su larga scala).

 

Un’ultima considerazione

È opportuno segnalare che l’attuale sistema per il contrasto del riciclaggio si sviluppa su più livelli, legati tra loro. Non è possibile passare in rassegna l’intera normativa antiriciclaggio ma mi pare corretto far notare che esistono altre norme di contrasto al riciclaggio che riguardano: la prevenzione del riciclaggio sotto il profilo finanziario, la collaborazione attiva sia del sistema bancario[4] che dei professionisti, la responsabilità degli enti e le norme provenienti dal diritto internazionale.

Questa considerazione infatti mi sembra opportuna per non dare l’idea che riciclare denaro sia, oltre che facile e alla portata di tutti, attività da emulare.

Informazioni

Cerqua, L. D. and Cappa, E. (2012) Il riciclaggio del denaro : il fenomeno, il reato, le norme di contrasto. Giuffrè

Razzante, R. (2011) Il riciclaggio nella giurisprudenza : normativa e prassi applicative. Giuffrè

https://www.lexology.com/library/detail.aspx?g=1fd0f7c7-f9ab-457a-9972-e2b0e8239a1f

https://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/testi/07231dl.htm

[1] Perché un’economia sconosciuta è difficilmente calcolabile. Si parla infatti di stime dell’impatto del riciclaggio. Tra le organizzazioni più impegnate a livello internazionale si considerino l’UNODC e il FATF/GAFI

[2] Ho scritto sul riciclaggio internazione di denaro un altro articolo sempre per DirittoConsenso. Link: http://www.dirittoconsenso.it/2019/04/23/il-riciclaggio-internazionale-di-denaro/

[3] Nella cui norma si fa ricomprendere anche l’autoriciclaggio. Ho spiegato cosa sia in questo articolo: http://www.dirittoconsenso.it/2020/03/18/autoriciclaggio-la-norma/

[4] Si veda il D. Lgs. 231/2007 (riportata in bibliografia con link ipertestuale)