Le agenzie di rating come rilevante strumento per comprendere lo stato di salute di un’economia o di un istituto

 

Agenzie di rating: la nozione

Le agenzie di rating sono società che assegnano un giudizio o valutazione riguardante la solidità e la solvibilità di una società emittente titoli sul mercato finanziario. In altri termini, si tratta di istituti intermediari tra gli enti che emettono titoli azionari (aziende, Stati, società pubbliche) e gli investitori (privati o istituzionali); mediante esami dei dati e ricerche finanziarie sui titoli azionari e sulle obbligazioni, tali agenzie cercano di capire e valutare la stabilità finanziaria dell’oggetto delle loro analisi. Ed è proprio sulla base di tali stime che gli azionisti si muovono di conseguenza.

Tale valutazione determina invero la “capacità di credito” che viene poi classificata su una scala standardizzata di valutazione, ossia il rating, un punteggio alfanumerico rappresentante la capacità dell’emittente di far fronte ai propri impegni secondo le scadenze prestabilite.

La scala varia a seconda degli istituti, ma si muove, in via generale, dalla tripla A (massima affidabilità) alla D (default ed insolvenza).

Inoltre, dal momento che il successo delle agenzie di rating è dovuto soprattutto al fatto che sono ritenute molto affidabili, le loro valutazioni sono state spesso incorporate nel funzionamento dei mercati finanziari.

A titolo d’esempio, ricordiamo come i grandi fondi pensioni che gestiscono centinaia di milioni di euro siano obbligati, secondo quanto previsto dallo statuto, ad acquistare, al fine di tutelare i propri investitori riducendo quanto più possibile il rischio, solamente prodotti con un determinato rating minimo. Meccanismi simili vengono poi inseriti altresì nei regolamenti e nelle legislazioni pubbliche: all’interno del programma Quantitative Easing, la Banca Centrale Europea può invero acquistare soltanto titoli che abbiano ricevuto da almeno un’agenzia un giudizio superiore al cosiddetto “junk”, rating molto basso equivalente all’assenza di valore del titolo.

 

Il controllo delle agenzie di rating

Per poter operare, le agenzie di rating necessitano di ottenere la registrazione dell’ESMA (European Securities and Markets Authority, ossia Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati) come Credit Rating Agency (CRA) e rientrare pertanto nell’elenco ufficiale della ECAI (External Credit Assessment Institutions[1]).

Tale autorizzazione viene concessa previo esame dei requisiti stabiliti dal regolamento 1060/2009. Alle potenziali future agenzie di rating viene dunque richiesto di fornire informazioni sulla propria indipendenza, sulla gestione dei conflitti di interesse, sui servizi che forniscono nonché sulle politiche di pubblicazione dei rating. Un ruolo peculiare è inoltre rivestito dalle regole in materia di remunerazione e dal codice di condotta.

Al fine di rientrare tra le ECAI, sono tuttavia necessari due passaggi ulteriori:

  1. la pubblicazione del mapping sul sito della European Banking Authority (EBA) e
  2. il riconoscimento sulla pari qualità dei rating solicited e unsolicited.

 

In merito al primo punto, per mapping s’intende la tabella con la quale le classi di rating utilizzate dalle agenzie vengono equiparate ai Credit Quality Step, ossia alle classi di merito del credito definite dagli standard tecnici europei (Implementing Technical Standards o ITS). Tale procedura consente di uniformare i giudizi, stabilendo parametri il più possibile univoci. Inoltre, alle agenzie che emettono sia rating solicited (ovvero richiesti dal soggetto valutato) sia rating unsolicited (ovvero richiesti da soggetti terzi) è altresì richiesto di dimostrare la pari qualità di entrambe le tipologie. Differentemente dai rating solicited, i quali includono nella valutazione dati e documenti privati forniti dal soggetto stesso, i rating unsolicited si basano infatti sui soli dati pubblici, ma le valutazioni devono in ambedue i casi essere sufficientemente adeguate ed accurate.

Ogni anno le agenzie di rating sono poi tenute a redigere una relazione di trasparenza ed a sottoporre le metodologie utilizzate nell’emissione del rating alla validazione e alla revisione dell’ESMA. La stessa ESMA, dal canto suo, esercita l’attività di vigilanza monitorando i rating emessi dalle agenzie, effettuando indagini documentali e verificando eventuali mancanze denunciate da soggetti terzi. In caso di accertata violazione del regolamento, essa dispone inoltre del potere di infliggere sanzioni adeguate: dal pagamento di una sanzione pecuniaria alla revoca della registrazione.

 

Le tre grandi agenzie di rating

Le agenzie di rating più conosciute ed influenti sono Standard & Poor’s, Moody’s Investor Service e Fitch Ratings, tutte e tre società con base principale a New York partecipate da grandi multinazionali.

Si tratta di imprese nate con lo scopo di aiutare ad affrontare i problemi di asimmetria informativa presenti sul mercato al fine di aumentarne l’efficienza a livello globale fornendo informazioni utili d’investimento.

Moody’s Corporation ha iniziato la sua attività intorno al 1900, quando John Moody ed i suoi soci pubblicarono il “Moody’s Manual of Industrial and Miscellaneous Securities”, contenente informazioni di base su una vasta gamma di titoli. Oggi, il Moody’s Investor Service non solo fornisce informazioni, ma riporta anche report di ricerca, analisi del rischio e credit rating di oltre 106000 obbligazioni finanziarie strutturate. Moody’s assegna un rating sulla solidità delle banche, il che si traduce in una valutazione della sicurezza e solidità intrinseche delle stesse. Tale indice esprime l’eventualità che la società in questione richieda assistenza a terzi per poter far fronte al proprio debito e tiene conto di diversi fattori di rischio latenti, tra cui la performance potenziale dell’economia in cui le singole banche operano, la struttura e la fragilità relativa del sistema finanziario nonché la qualità della regolamentazione e della vigilanza cui il settore bancario[2] è sottoposto.

Fitch Ratings è stata fondata nel 1913 da John Knowles Fitch. Fitch Group, la cui maggioranza è nelle mani della media company Hearst, è composto dal comparto Ratings, Solutions, Learning e BMI Research, una società specializzata in ricerche sul rischio del paese e delle aziende nei mercati emergenti. Nel 1924 la Fitch Publishing Company ha introdotto per la prima volta la scala di valutazione da AAA a D, tutt’oggi in uso. Oggi, Fitch Ratings fornisce servizi dalle due sedi di New York e Londra, oltre che dai suoi uffici sparsi in tutto il mondo. È la più piccola delle tre grandi agenzie di rating, con una quota di mercato del 16%.

Infine, Standard & Poor’s è nata nel 1941. È possibile far risalire l’origine delle valutazioni al documento “History of Railroads and Canals in the United States” (Storia finanziaria delle ferrovie e dei canali degli Stati Uniti), pubblicato da Henry Varnum Poor nel 1860 e contenente un dettagliato resoconto delle informazioni operative e finanziarie di tutte le compagnie ferroviarie all’epoca attive negli Stati Uniti. Oggi la notorietà di tale agenzia di rating, posseduta dal gruppo McGraw-Hill (di cui azionista di maggioranza è Capital World Investment), deriva non solo dalle emissioni dei suoi giudizi, ma anche e soprattutto dai suoi indici di borsa[3]: ricordiamo S&P 500 per gli Stati Uniti, S&P 200 per l’Australia, S&P/TSX per il Canada, S&P CNX Nifty per l’India e S&P/MIB per l’Italia.

Informazioni

G. F. Campobasso, Diritto commerciale vol.2, Utet Giuridica, 9 ed., 2015.

G. Ferri, P. Lacitignola, Le agenzie di rating, Il Mulino, 2014.

[1] ECAI è un termine indicante tutte le istituzioni, che non siano banche e assicurazioni, autorizzate ad emettere rating di credito.

[2] Sul tema si veda: E. Wang, L’anatocismo bancario, in DirittoConsenso, http://www.dirittoconsenso.it/2021/02/18/anatocismo-bancario/

[3] Un indice di borsa è la sintesi del valore del paniere di titoli azionari che rappresentano. I movimenti dell’indice sono una buona approssimazione del variare nel tempo della valorizzazione dei titoli compresi nel portafoglio.