La disciplina dei titoli quotati in borsa applicata al caso Ferragni: il tocco d’oro dell’imprenditrice digitale sul titolo Tod’s in borsa
Cosa sono i titoli?
Prima di addentrarsi nella comprensione dell’influenza di Chiara Ferragni sul titolo Tod’s in borsa, è certamente necessario svolgere una breve trattazione sul concetto di titolo e conseguenzialmente sulla disciplina dei titoli quotati in borsa.
Per definizione, il termine titolo è utilizzato per indicare uno strumento finanziario che identifica l’impiego di capitale, all’interno del mercato finanziario, come finanziamento di un ente pubblico o di un’impresa attraverso quote di debito, da cui derivano titoli obbligazionari, o quote di capitale, da cui derivano titoli azionari.
Descrittivamente parlando, un titolo è caratterizzato da un valore nominale che varia al variare del prezzo di emissione, dove per valore nominale si intende il valore teorico del medesimo bene e per prezzo di emissione il prezzo richiesto all’atto del collocamento dei titoli sul mercato primario.
In particolare, tale collocamento può essere di tre tipologie:
- Alla pari: il prezzo di emissione coincide con il valore nominale;
- Sotto la pari: il prezzo di emissione è inferiore al valore nominale;
- Sopra la pari: il prezzo di emissione è superiore al valore nominale.
Quindi, ipotizzando un titolo avente 50.000 come valore nominale e 98,20% come prezzo di emissione, avremo la seguente proporzione: 100 : 98,20 = 50000 : X, da cui ne deriva che X, il prezzo di emissione, è pari a X = (98,20 x 50000) / 100= 49100 € .
Successivamente all’immissione nel mercato finanziario primario, il titolo acquisito dal titolare o possessore determina un’aspettativa variamente certa per una remunerazione periodica che tipicamente si concretizza sotto forma di interesse, nel caso di titoli obbligazionari, o di dividendi, nel caso di titoli azionari.
Nel caso in cui vi sia poi l’eventuale cessione\rivendita dello stesso nel mercato secondario l’aspettativa si concretizza invece in una eventuale capitalizzazione.
La quantità e la tipologia delle emissioni dei titoli vengono stabilite dal ministero del Tesoro ed il collocamento avviene tramite un sistema d’asta effettuato dalla Banca d’Italia a cui partecipano direttamente banche Sim ed indirettamente risparmiatori, attraverso intermediari finanziari ed uffici postali.
I titoli quotati in borsa e le azioni
I tioli quotati in borsa possono essere pubblici (BOT, CTZ, BTP, CCT) o privati a seconda dell’entità dell’emittente.
La tipologia di titoli rilevanti per una migliore comprensione della tipologia dei titoli Tod’s quotati in borsa è chiaramente la seconda che a sua volta si suddivide in ulteriori due tipologie: titoli obbligazionari e titoli azionari.
In particolare, il quadro normativo che disciplina dal punto di vista giuridico i titoli azionari è dato dal libro V titolo V del codice civile (art. 2247 – 2510), all’interno quindi della normativa più ampia che regola la costituzione e la gestione delle società semplici, a responsabilità limitata, delle società in nome collettivo, in accomandita semplice e delle Società per Azioni (S.p.A.).
Le azioni sono proprio quei documenti che rappresentano l’unità di misura della partecipazione del socio nella società. Tali documenti, per le loro caratteristiche di trasmissibilità, vengono quindi inquadrati nell’ampia categoria dei titoli di credito, pur distinguendoli dagli altri in quanto non solo incorporano una quota del capitale ma sono anche espressione concreta del rapporto di partecipazione con l’organizzazione e l’attività della società emittente.
Vi sono chiaramente varie tipologie di azioni tra le quali ne spiccano tre in particolare:
- Ordinarie: attribuiscono i più estesi diritti amministrativi\di controllo a chi ne è titolare e i cui diritti patrimoniali hanno natura residuale rispetto a quelli degli azionisti privilegiati e di risparmio;
- Privilegiate: attribuiscono diritto di voto solo nelle assemblee straordinarie e prelazione nel riparto di utili e rimborso del capitale conseguente all’eventuale scioglimento della società;
- Risparmio: non attribuiscono diritto di voto all’azionista ma sono dotate di particolari privilegi di natura patrimoniale garantendo prelazione nel riparto degli utili e nel rimborso del capitale.
Ecco che quindi tali tipologie di titoli possono essere quotati in borsa valori, un luogo virtuale dove avviene proprio la negoziazione di asset di vario genere attraverso diversi strumenti finanziari.
Vi sono quindi gli acquirenti disposti a spendere danaro per comperare titoli e venditori il cui obiettivo è ottenere danaro in cambio dei propri strumenti.
È quindi intuitivo comprendere come gli acquirenti abbiano l’obiettivo di veder aumentare il valore del titolo acquistato ed al contrario, i venditori sperino in una stabilità o abbassamento dello stesso.
In questo modo domanda (acquirenti) e offerta (venditore) influiscono sul prezzo del titolo. Se infatti, gli acquisti saranno maggiori delle vendite, il prezzo del titolo salirà automaticamente e viceversa.
Il caso Tod’s – Ferragni
Tod’s è una holding operativa di un gruppo attivo nella creazione, produzione e distribuzione di calzature, articoli di pelletteria ed accessori di abbigliamento con i marchi di proprietà Fay, Hogan e Roger Vivier. La società è detenuta in proprietà per l’80% dall’imprenditore italiano Diego Della Valle.
Ciò che caratterizza e distingue Tod’s, il cui successo ha poi contribuito alla quotazione del titolo in borsa, è la filosofia di coniugare l’alta qualità del prodotto con un equilibrato mix di tradizione e modernità, apporto creativo ed ampia utilizzabilità di ogni prodotto. La qualità di quest’ultimo è infatti garantita dalla forte componente manuale tipica di ogni fase della filiera produttiva.
È quindi certamente lecito chiedersi il motivo per il quale una società di lusso come questa abbia fortemente desiderato l’imprenditrice digitale come compartecipe dei propri progetti.
Ebbene, rinviando la questione di una certa obbligatorietà di inclusione delle figure femminili in rispetto alle celeberrime “quote rosa”, il gruppo guarda da tempo all’influencer in virtù della politica di investimento sui giovani talenti globali e sui progetti con le scuole di moda.
Ecco che quindi la conoscenza e coscienza di Chiara Ferragni del mondo dei giovani e della società risulta sicuramente essere un elemento prezioso per un brand di lusso come Tod’s.
Dagli inizi dell’imprenditorialità di Chiara Ferragni ad oggi: ecco come è cresciuto il titolo Tod’s in borsa
L’amministratore non commette un’imprudenza nello scegliere, tra tante, proprio Chiara Ferragni: è un’imprenditrice, blogger e designer italiana di successo internazionale. Dimostra sin da giovane la sua audacia nel creare nel 2009, assieme a Riccardo Pozzoli, il blog “The Blond Salad” che sin da principio inizia a riscuotere successo. Pian piano riesce ad avviare una serie di collaborazioni con celebri marchi di moda, sino ad apparire, nell’Aprile del 2014 su Vogue, una delle copertine più rinomate a livello mondiale.
Diventa poi ambassador di varie aziende internazionali per cui svolge numerosi lavori pubblicitari, tra i quali spiccano Pantene, Swarovski, Intimissimi e molti altri.
Si spinge sino ad una sorta di auto-documentario sulla propria vita e carriera, nel 2019, con un film diretto da Elisa Amouruso, incentrato proprio sul ruolo giocato dal social network nell’influenzare e determinare il mondo del business, incassando, nel corso di soli tre giorni di programmazione, la modica cifra di 1.601.499 euro.
Se è vero che il re Mida ottenne da Dionisio il potere di trasformare in oro tutto ciò che toccava tanto da non riuscire più a sfamarsi, implorando il Dio di privarlo di tali poteri, la fashion influencer sa bene come gestire il suo tocco magico. A dimostrarlo sono i numeri: le società delle quali Chiara Ferragni è socia di maggioranza hanno chiuso il 2019 con un bilancio composto da utili di 450 000 euro per “The Crew” e di ben 4 995 000 per la seconda società, “Sisterhood”.
Certamente non può quindi essere annoverata tra le oziose fashion blogger dei nostri tempi. La sua caratteristica principale è quella di impegnarsi nel e per il sociale. Nel dicembre del 2020 il comune di Milano le ha infatti conferito, assieme al marito Fedez, l’Ambrogino d’oro per l’impegno nella raccolta fondi a seguito della Pandemia di Covid-19.
Nel 2021 è però avvenuta una nuova ed importante svolta nella carriera della magica Ferragni: l’ingresso nel consiglio di amministrazione di Tod’s che ha riportato il titolo sui massimi da febbraio 2020. Dopo l’annuncio, il giorno 9 aprile, il titolo quotato in borsa aveva immediatamente guadagnato il 14%, ottenendo oltre 130 milioni di euro di capitalizzazione di mercato in più rispetto alla chiusura del giorno precedente.
Non è la prima volta che il binomio Ferragni-moda si incrocia con Piazza Affari: lo scorso novembre 2020 è avvenuto un accordo con l’azienda Monnalisa, quotata all’Aim[1], ha fatto infiammare il titolo con un rialzo iniziale del 23%, che aumentò ancora il giorno successivo con un +39,7%.
Ebbene, ad oggi, dall’analisi TOD’S di Bosa Italiana S.p.a. si parla di giornate estremamente positive per la società che ha messo a segno un rialzo stimato del 1,79%, premessa favorevole ad una evoluzione di breve termine al rialzo.
Non è di poco conto la questione per cui il massimo registrato quotidianamente è ormai da settimane superiore a quello delle sedute precedenti, ulteriore indizio a favore del momento positivo.
In termini di variazioni positive si registra un miglioramento di performance del 0.75% sulla giornata di borsa precedente.
Ecco che quindi grazie al magico tocco Ferragni il gruppo di Della Valle riesce a recuperare in borsa le perdite di circa un anno, passando da 945 milioni di capitalizzazione al modesto valore di 1,2 miliardi in una settimana.
Informazioni
https://www.borsaitaliana.it/borsa/azioni/scheda/IT0003007728.html?lang=it
https://www.todsgroup.com/sites/default/files/2021-04/comunicato%20stampa%202021%2004%2021.pdf
https://www.todsgroup.com/it/investor-relations/share-performance
https://www.borsaitaliana.it/azioni/mercati/aim-italia/home/aim-italia.htm
http://www.dirittoconsenso.it/2020/06/05/influencer-marketing-social-media-pubblicita/
[1] L’AIM Italia, noto anche come Mercato alternativo del capitale, è un mercato italiano gestito da borsa Italiana S.p.a. composto dalle piccole e medie imprese italiane ad alto potenziale di crescita. Sull’AIM Italia – Mercato alternativo del capitale possono essere negoziate solo azioni ordinarie, che non siano: soggette alla sollecitazione all’investimento, allo scambio in altri sistemi di scambi organizzati SSO ed allo scambio in altri mercati regolamentati. Le società devono avere l’ultimo bilancio revisionato da società iscritta alla Consob. Per l’ammissione occorre che venga effettuato un processo di collocamento presso investitori professionali, a meno che da almeno 12 mesi partecipi al capitale un investitore istituzionale o almeno 20 investitori professionali.

Morena Grilli
Ciao, sono Morena. Sono una studentessa del IV anno di giurisprudenza presso l'Università Bocconi e mi reputo una persona risoluta, ambiziosa e sempre pronta ad intraprendere nuove sfide. La mia passione più grande è lo studio del diritto nelle sue più varie sfaccettature, con particolare interesse nel diritto commerciale nazionale e comparato.