La disciplina, i vantaggi e gli svantaggi del regime della separazione dei beni

 

Introduzione

Prima del matrimonio tutto ciò che è del futuro sposo appartiene solo a lui e tutto quello che è della futura sposa è solo di sua proprietà.

Se si decide di convolare a nozze, oltre alla scelta del ristorante, degli invitati e degli abiti, è necessario decidere insieme al partner quale regime fiscale adottare.

Le possibilità sono due:

  • scegliere che la situazione rimanga invariata;
  • scegliere che ogni singolo oggetto che verrà acquistato dopo il matrimonio apparterrà ad entrambi i coniugi al 50 %.

 

Nel primo caso il regime fiscale sarà quello della separazione dei beni, nel secondo caso quello della comunione dei beni.

 

Separazione dei beni

Per iniziare la trattazione di tale regime fiscale è necessario sottolineare fin da subito che la separazione dei beni prevede l’obbligo in capo ai coniugi di contribuire in modo proporzionale alle loro possibilità alle spese per soddisfare le necessità della famiglia. Quindi siffatta scelta non esime i coniugi delle loro responsabilità verso il nucleo familiare.

Il regime di separazione dei beni comporta che tutto ciò che i coniugi creeranno insieme dopo il matrimonio verrà diviso al 50%, mentre tutto quello che acquisteranno personalmente sarà di proprietà di chi ha concluso l’acquisto.

Quindi, se i coniugi decidono di acquistare una casa e di intestarla ad entrambi, quest’ultima sarà di proprietà di tutti e due nella stessa misura. Questo dimostra che se i coniugi scelgono la separazione dei beni hanno comunque la possibilità di avere uno o più beni in comune perché saranno liberi di cointestarli.

Se, poi, la moglie decide di comprare una libreria e il marito decide di comprare un pianoforte, la libreria sarà di esclusiva proprietà della moglie, mentre il pianoforte sarà di esclusiva proprietà del marito. Ciò comporta che ognuno potrà disporre in qualsiasi momento e senza il consenso dell’altro del bene, decidendo ad esempio di rivenderlo.

Inoltre, nel caso di separazione, non dovranno dividere il valore di quei beni, ma ad ognuno spetterà ciò che ha acquistato.

Riassumendo, se i coniugi scelgono la separazione dei beni, quello che hanno acquistato prima e quello che acquisteranno durante il matrimonio, resterà di proprietà esclusiva di ognuno di loro.

Mentre, se scelgono la comunione dei beni, tutti gli acquisti fatti durante il matrimonio, eccetto quelli personali, saranno di proprietà di entrambi.

 

Quando va fatta la separazione dei beni?

In assenza di una scelta esplicita da parte dei coniugi, il regime patrimoniale vigente è automaticamente quello della comunione dei beni. Tale previsione deriva dall’art. 29 della Costituzione che sancisce l’uguaglianza tra i coniugi e l’unità familiare.

Quindi, se i coniugi desiderano scegliere il regime di separazione dei beni è indispensabile fare richiesta espressa altrimenti, secondo l’art. 159 c.c., verrà instaurato direttamente il regime della comunione legale.

Per richiedere la separazione dei beni esistono tre alternative, a seconda del momento in cui viene richiesta:

  • è possibile optare per tale scelta prima del matrimonio attraverso un atto da sottoscrivere davanti al notaio e in presenza di testimoni; oppure
  • si può esprimere la propria decisione al momento della celebrazione del matrimonio. In questo caso, al termine della cerimonia, il sacerdote o l’ufficiale di stato civile riporterà la decisione sull’atto di matrimonio;
  • infine, la scelta potrà essere fatta anche in un momento successivo al matrimonio. Per abbandonare il regime di comunione dei beni sarà necessario rivolgersi ad un notaio.

 

Perchè scegliere la separazione dei beni?

Quando ci si trova a dover scegliere tra comunione o separazione dei beni è necessario tenere in considerazione l’interesse economico della coppia. La scelta della separazione dei beni non è una scelta egoistica, non è un segnale di scarsa fiducia nel partner, ma semplicemente una modalità di tutela dei due patrimoni. Bisogna ponderare la propria decisione e analizzare la situazione pragmaticamente. Non esistono dei particolari svantaggi riguardo la separazione dei beni. Pertanto, la scelta deve essere effettuata tenendo conto delle proprie dinamiche familiari e degli interessi della coppia.

Il primo vantaggio della separazione dei beni consiste nella possibilità di gestire il proprio patrimonio senza che sia necessaria ogni volta la doppia firma.

Inoltre, nel caso in cui uno dei due coniugi abbia un debito, il patrimonio dell’altro coniuge è al sicuro, non potrà essere attaccato. I creditori, infatti, potranno aggredire il patrimonio del coniuge loro debitore, ma non quello dell’altro. Nel caso di comunione dei beni, invece, l’altro coniuge potrebbe vedersi sottratto fino al 50% del proprio patrimonio.

Inoltre, nel caso del fallimento di uno dei due coniugi, questo non si estenderà anche all’altro.

Ancora, se i coniugi scelgono il regime della separazione dei beni potrebbero comprare un immobile a testa e godere entrambi delle agevolazioni previste per la prima casa.

Nel caso di divorzio[1], i coniugi non dovranno dividere tutto ciò che è stato acquistato dopo le nozze. Se è presente la prole e la casa è di proprietà di entrambi, l’immobile verrà assegnato al genitore a cui vengono affidati i minori.

La separazione dei beni non influisce sulle dinamiche relative all’eredità. Se uno dei due coniugi ha figli da un matrimonio precedente, in caso di morte, con la separazione dei beni, non si rischiano discussioni per l’eredità.

Inoltre, questo regime fiscale non comporta penalizzazione sulla pensione di reversibilità nel caso in cui uno dei due coniugi dovesse venire a mancare.

 

Cambio del regime patrimoniale

In seguito al matrimonio i coniugi possono decidere di cambiare il regime patrimoniale precedentemente scelto.

Il cambio deve avvenire con atto pubblico notarile, in presenza di due testimoni. L’atto dovrà poi essere annotato a margine dell’atto di matrimonio e conservato presso l’ufficio di stato civile del comune nel quale è stato celebrato il matrimonio.

Il passaggio dalla separazione alla comunione dei beni non presenta alcuna difficoltà. Viceversa, il passaggio dalla comunione alla separazione causa qualche sforzo in più perché è necessario identificare i beni che appartengono ad ognuno dei coniugi.

Informazioni

F. Ruscello, Diritto di famiglia, Pacini Giuridica, 2020

M. Sesta, Manuale di diritto di famiglia, CEDAM, 2019

[1] Per saperne di più circa la separazione e il divorzio è possibile leggere quest’articolo: http://www.dirittoconsenso.it/2021/02/03/separazione-e-divorzio-in-italia/