Una particolarità della forma di governo della Francia è la coabitazione. Che cos’è? E quali soggetti coinvolge?
Cosa si intende per coabitazione?
Partiamo da alcuni concetti chiave prima di addentrarci nell’argomento della coabitazione all’interno della materia della forma di governo francese:
- La Francia è una repubblica costituzionale semipresidenziale[1]
- Il Presidente della Repubblica è una figura sia politica che rappresentativa dello Stato
- Il Presidente della Repubblica ed il Primo Ministro condividono, seppur con poteri e funzioni diverse, il potere esecutivo.
È altrettanto importante non confondere semipresidenzialismo francese[2] e coabitazione. Se il primo è la forma di governo della Francia in cui, per dirla brevemente, Presidente della Repubblica, Primo Ministro e Assemblea Nazionale si interfacciano, il secondo è il sistema che si instaura qualora un Presidente della Repubblica e un Primo Ministro dovessero essere di partiti politici contrapposti.
Di conseguenza verrebbe da chiedersi: ma perché un Presidente della Repubblica e un Primo Ministro potrebbero essere dello schieramento politico opposto? Vediamo più in dettaglio la coabitazione del sistema francese.
Cosa dice il Consiglio Costituzionale sul tema
La coabitazione, come precisa il Consiglio Costituzionale[3], designa la situazione politica in cui il Presidente della Repubblica e la maggioranza dei deputati sono di tendenze politiche opposte. Essendo il Governo responsabile nei confronti dell’Assemblea Nazionale[4], spetta al Presidente della Repubblica nominare a capo di questo Governo una personalità che possa avere il sostegno della maggioranza nell’Assemblea Nazionale. Ecco perché è possibile assistere a questo scenario. Questa contrapposizione è accaduta in passato come elencato più avanti.
Tuttavia, è bene dire che è più difficile che oggi possa esserci la coabitazione.
Con la riforma del quinquennio[5] e l’inversione del calendario elettorale[6] la coabitazione diventa un’eventualità. A parlare non sono solamente i fatti politici ma anche il sistema operante: oggi la durata della carica presidenziale e la durata della legislatura sono di 5 anni. È raro quindi che possa essere eletto un Presidente della Repubblica di un partito opposto rispetto a quello di un Governo, che è frutto dei risultati elettorali dell’Assemblea Nazionale.
Dal punto di vista pratico poi ci sarebbero grosse difficoltà nella conduzione della politica nazionale: Presidente della Repubblica e Primo Ministro si troverebbero in costante competizione, quasi in attrito, il che determinerebbe una generale minore coesione nazionale. Difatti poi il Presidente della Repubblica si troverebbe solamente con un solo effettivo potere: sciogliere l’Assemblea Nazionale. Una mossa quanto mai pericolosa.
La riforma del quinquennio infine è di grande importanza. Anche da un punto di vista per così dire pratico, l’elettorato francese voterebbe ogni 5 anni[7] avendo periodi più brevi per poter decidere su argomenti di direzione nazionale (e che in linea di massima richiederebbero un’inversione o una conferma di tendenza).
Periodi di coabitazione della Quinta Repubblica
Facendo quindi riferimento alla Costituzione del 1958, come modificata più volte, i periodi di coabitazione avvenuti sono tutti antecedenti alle ultime presidenze, sia a quella di Holland (2012-2017), sia a quella di Macron (2017-2022):
- Tra il 1986 ed il 1988 al presidente socialista François Mitterrand si affiancava il primo ministro neogollista[8] Jacques Chirac;
- In due anni, tra il 1993 ed il 1995, allo stesso Mitterand si contrapponeva il primo ministro neogollista Édouard Balladur;
- la terza coabitazione, nonché la più recente ma anche la più lunga dato che durò un’intera legislatura, tra il 1997 ed il 2002 ha visto il presidente Jacques Chirac, neogollista, con il primo ministro Lionel Jospin, socialista.
A seguito della coabitazione tra Chirac e Jospin sono state introdotte le riforme del quinquennio e l’inversione del calendario elettorale e da allora la coabitazione non si è verificata. Viene meno così un elemento di mutevolezza nel potere esecutivo.
Ma torniamo al presente: la coabitazione è assente oggi. Al Presidente della Repubblica Emmanuel Macron si affianca il Primo Ministro Jean Castex, succeduto a Édouard Philippe. Macron e Castex sono entrambi delle fila del partito La République En Marche.
E per il futuro? Bisognerà attendere i risultati delle presidenziali del 2022 per vedere se ci saranno tutte le condizioni per una possibile coabitazione.
Informazioni
Costituzione francese del 1958 (aggiornata)
[1] Su cosa sia il semipresidenzialismo francese o alla francese rinvio a quest’altro articolo che ho scritto per DirittoConsenso: __
[2] È interessante notare che anche in Italia si è discusso di semipresidenzialismo. La possibilità di abbandonare il parlamentarismo attuale italiano è stato oggetto di discussione anche alla Camera nel 1997: https://www.camera.it/parlam/bicam/rifcost/docapp/relass4.htm
[3] Il Consiglio Costituzionale è un organo equiparabile in parte alla nostra Corte Costituzionale. Previsto dalla Costituzione del 1958, il Consiglio Costituzionale francese diventa operativo nel 1959 ed è noto al pubblico francese per essere la sede dei “sages”, cioè dei saggi, funzionari esperti di diritto.
[4] Artt. 20, co. 3, 49 e 50 della Costituzione francese.
[5] Del 2000, a seguito di un intenso percorso che ha portato ad un referendum tenutosi il 24 settembre del 2000
[6] Del 2001, a seguito della riforma poco prima menzionata. L’inversione del calendario elettorale ha significato fare anticipare le elezioni legislative rispetto a quelle presidenziali. Tale inversione è stata ritenuta conforme alla Costituzione (decisione n° 2001-444 DC del 9 maggio 2001).
[7] Qualora non ci fossero particolari situazioni come la morte del Presidente del Presidente della Repubblica o lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale resta comunque possibile la coabitazione anche durante il mandato presidenziale a seguito di scioglimento e in caso di vacanza del Presidente della Repubblica (morte o dimissioni) o di incapacità (malattia ad esempio) del Capo dello Stato.
[8] Il neogollismo è una dottrina politica proveniente dal gollismo puro cioè da quella visione politica voluta e intesa da Charles De Gaulle. Si intende così l’eredità gollista dal punto di vista politico. È interessante notare che i partiti neogollisti nel tempo si sono collocati nella sinistra/centrosinistra per spostarsi verso la destra/centrodestra.

Lorenzo Venezia
Ciao, sono Lorenzo. Laureato in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca con una tesi sul recupero dei beni culturali nel diritto internazionale e sul ruolo dell'INTERPOL e con il master "Cultural property protection in crisis response" all'Università degli Studi di Torino, sono interessato ai temi della tutela dei beni culturali nel diritto internazionale, del traffico illecito di beni culturali e dei fenomeni di criminalità organizzata e transnazionale.