Con 47 Stati membri, il Consiglio d’Europa è la principale organizzazione internazionale a difesa dei diritti umani sul continente europeo

 

Che cos’è il Consiglio d’Europa?

Il Consiglio d’Europa, con sede a Strasburgo, è la principale organizzazione internazionale a difesa dei diritti umani sull’insieme del continente europeo e oltre i suoi confini. Basato su tre pilastri che comprendono la tutela dei diritti umani fondamentali, la democrazia e lo stato di diritto, l’organizzazione conta 47 Stati membri, con una popolazione complessiva di oltre 830 milioni di persone[1].

Recentemente, in conformità con lo Statuto, il Comitato dei Ministri ha preso la decisione di sospendere con effetto immediato la Federazione Russa dai suoi diritti di rappresentanza a seguito dell’attacco armato sferrato contro l’Ucraina. Dal momento che la sospensione non risulta essere una misura definitiva bensì temporanea, la Russia rimane membro dell’Organizzazione, così come delle sue convenzioni[2]; ciononostante, il 10 marzo scorso la Federazione Russa ha annunciato che, a causa delle sanzioni e delle misure restrittive imposte dall’Occidente, non farà più parte dell’Organizzazione.

Santa Sede, Canada, Giappone, Stati Uniti e Messico godono dello stato di osservatore, mentre Israele partecipa all’Assemblea parlamentare in qualità di osservatore[3].

 

Il funzionamento

Numerosi organismi e figure istituzionali garantiscono il corretto funzionamento del Consiglio d’Europa. Anzitutto, il Segretariato Generale – attualmente retto dalla croata Marija Pejčinović Burić – è responsabile della pianificazione strategica, della gestione efficiente del programma di attività e del bilancio dell’Organizzazione; viene eletto alla guida del Consiglio d’Europa dall’Assemblea parlamentare per un mandato di cinque anni, che con scrutinio separato elegge anche il Vice Segretario generale[4].

Accanto al Segretariato, il Comitato dei Ministri è l’organo decisionale dell’Organizzazione. Composto dai Ministri degli Affari Esteri degli Stati membri o dai loro rappresentanti diplomatici permanenti a Strasburgo, tale organismo definisce la politica dell’Organizzazione e ne approva il bilancio e il programma di attività[5]. D’altra parte, l’Assemblea Parlamentare – composta da membri eletti dei 47 Parlamenti nazionali – costituisce il luogo di dibattito e proposte su problemi sociali e politici dell’Organizzazione.

Tale organismo ha incentivato l’elaborazione di numerose convenzioni, tra cui la Convenzione Europea dei diritti dell’uomo[6]. Da ultimo, il Congresso dei Poteri Locali e Regionali è incaricato di rafforzare la democrazia a livello locale, regionale e negli Stati membri. Composto dalla Camera dei poteri locali e dalla Camera delle Regioni, rappresenta gli interessi di oltre 150.000 enti territoriali[7].

 

Le convenzioni: la Convenzione Europea dei diritti dell’uomo (CEDU)

Il Consiglio d’Europa ha elaborato oltre 220 trattati destinati a promuovere i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto; si tratta di accordi giuridicamente vincolanti per gli Stati membri che li hanno sottoscritti e ratificati, il cui rispetto delle disposizioni e conformità delle politiche è regolarmente esaminata attraverso specifici meccanismi di monitoraggio e valutazione[8]. In primo piano, la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), entrata in vigore nel 1950, garantisce un insieme di diritti fondamentali civili e politici che includono:

  • il diritto alla vita;
  • il diritto ad un equo processo;
  • la libertà di espressione, di pensiero e di religione.

 

Parallelamente, la Convenzione proibisce la tortura, il lavoro forzato, la pena di morte ed ogni forma di discriminazione.

Allo stato attuale, la Convenzione tutela un numero maggiore di diritti e libertà fondamentali rispetto al testo originale adottato nel 1950, i quali sono stati inclusi nei successivi protocolli addizionali adottati nel corso degli anni. Inoltre, la CEDU costituisce il primo strumento giuridico internazionale che ha cristallizzato e dato forza vincolante ai diritti sanciti all’interno della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo.

Al riguardo, l’organizzazione in esame ha sviluppato un sistema di tutela dei diritti umani il cui meccanismo più noto è la Corte Europea dei diritti dell’uomo, istituita nel 1959 con sede a Strasburgo al fine di controllare l’applicazione della CEDU nei 47 Stati membri. La Corte può essere adita da governi, singoli individui o gruppi, indipendentemente dalla nazionalità nell’eventualità in cui si è in presenza di asserite violazioni dei diritti umani e contemporaneamente sussistano determinati requisiti, incluso l’esperimento di tutte le vie di ricorso interne previste dall’ordinamento del paese membro in questione[9].

 

Le convenzioni: la Convenzione di Istanbul

La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza di genere (Convenzione di Istanbul) è il trattato internazionale sui diritti umani più progressista ed ambizioso per l’eliminazione della violenza contro le donne basata sul genere[10]. Il testo della Convenzione è stato adottato dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa e aperto alla firma ad Istanbul l’11 maggio 2011; in seguito alla decima ratifica da parte di Andorra il 22 aprile 2014, lo strumento è entrato in vigore il 1° agosto 2014.

La Convenzione fornisce agli Stati che l’hanno ratificata un quadro complessivo di politiche e misure basate sulle migliori prassi per prevenire e combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica; sebbene sia stata elaborata in Europa, essa ha portata globale; pertanto, qualsiasi stato può aderirvi o impiegarla come modello di riferimento per le proprie politiche e legislazioni nazionali e regionali.

Il campo di applicazione della Convenzione si estende a tutte le forme di violenza, compresa la violenza domestica, che “colpisce le donne in modo sproporzionato[11]. Quattro i pilastri della Convenzione:

  1. prevenzione della violenza,
  2. protezione delle vittime,
  3. procedimento penale nei confronti dei responsabili,
  4. politiche organiche e coordinate da parte degli Stati.

 

La Convenzione ha avuto un notevole impatto positivo in tutta Europa: in particolare, essa ha contribuito ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sull’urgente necessità di intervenire in maniera immediata sulla questione, come pure ha stimolato e ispirato modifiche importanti e progressiste alle leggi e alle politiche nazionali relative alla violenza di genere. In maniera analoga, la Convenzione ha evidenziato la necessità di un maggior numero di centri di assistenza e di servizi per le donne vittime di violenza[12]. Non da ultimo, le Parti alla Convenzione di Istanbul sono incoraggiate ad estenderne l’applicazione a tutte le persone a rischio di violenza domestica, compresi uomini, bambini e anziani, in considerazione del fatto che anche gli uomini subiscono alcune forme di violenza contemplate dallo strumento giuridico in esame, sebbene meno di frequente e spesso in forme meno gravi[13].

 

Le convenzioni: la Convenzione sulla criminalità informatica

La Convenzione sulla criminalità informatica (Convenzione di Budapest) è entrata in vigore il 1° luglio 2004 e fornisce orientamenti e linee guida per tutti i paesi desiderosi di sviluppare una legislazione coerente e completa in materia di cybercriminalità. In tale campo, si tratta dell’unico strumento internazionale giuridicamente vincolante.

La Convenzione di Budapest è più di un documento legale; è un quadro che consente a centinaia di professionisti di condividere esperienze e creare relazioni che facilitino la cooperazione in casi specifici – anche in situazioni di emergenza – al di là delle disposizioni specifiche previste dalla Convenzione[14].

La Convenzione è il primo trattato internazionale sui crimini commessi tramite Internet e altre reti informatiche; essa tratta in modo particolare le violazioni dei diritti d’autore, le frodi informatiche, la pornografia infantile e le violazioni della sicurezza delle reti. Tra gli obiettivi principali, enunciati nel preambolo, vi è il perseguimento di una politica penale comune, finalizzata alla protezione dell’intera società da minacce e atti criminali commessi in rete, nello specifico attraverso l’adozione di una legislazione adeguata negli Stati membri e la promozione di una maggiore cooperazione internazionale[15].

 

La Commissione di Venezia

La Commissione Europea per la promozione della Democrazia attraverso il diritto (Commissione di Venezia) fornisce supporto legale agli Stati membri e, in particolare, aiuta gli Stati desiderosi di allineare le proprie strutture legali ed istituzionali agli standard europei e alle esperienze internazionali in termini di democrazia, diritti umani e stato di diritto. La Commissione di Venezia contribuisce inoltre alla disseminazione e al consolidamento di un patrimonio costituzionale comune, svolgendo un ruolo di primo piano nella gestione dei conflitti e nella fornitura di “aiuto costituzionale d’emergenza” a Stati in via di transizione.

I 47 Stati del Consiglio d’Europa figurano tra i membri della Commissione, ai quali si aggiungono altri 14 Paesi fuori dai confini europei, inclusi Brasile, Cile, Costa Rica, Israele e Kosovo. I membri individuali della Commissione di Venezia comprendono docenti di diritto internazionale pubblico e privato, giudici delle Corti Supreme e Costituzionali e membri dei Parlamenti nazionali. Essi sono eletti per un periodo di quattro anni dai singoli Stati membri, ma agiscono secondo capacità individuale.

La Commissione opera in tre aree principali:

  1. istituzioni democratiche e diritti fondamentali;
  2. giustizia ordinaria e costituzionale;
  3. elezioni, referendum e partiti politici.

 

Il Segretariato permanente è localizzato a Strasburgo, nelle sedi del Consiglio d’Europa; tuttavia, le sessioni plenarie della Commissione si tengono presso la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista di Venezia, nei mesi di marzo, giugno, ottobre e dicembre[16].

 

Il Consiglio d’Europa e l’Unione Europea

Benché spesso le due Organizzazioni vengano erroneamente sovrapposte, il Consiglio d’Europa e l’Unione Europea sono due organizzazioni distinte, con ruoli diversi ma complementari. In particolare, l’UE condivide la base valoriale fondamentale su cui poggia l’azione del Consiglio d’Europa nella sua interezza, e, al contempo, una vasta gamma di programmi congiunti con Bruxelles contribuisce al sostentamento delle riforme giuridico-istituzionali sia nel continente europeo, sia in Nord Africa.

Su questa linea, le due organizzazioni collaborano strettamente nei settori di comune interesse, quali la promozione dei diritti umani e della democrazia in Europa e nelle regioni limitrofe; inoltre, il perseguimento del comune obiettivo della pace viene attuato tramite lo stanziamento di cospicue risorse finanziarie a sostegno di specifici programmi[17]. Parimenti, al fine di contribuire alla creazione di uno spazio giuridico europeo comune con riferimento alla tutela dei diritti umani fondamentali, il Trattato di Lisbona ha previsto l’adesione dell’Unione Europea alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU); ciononostante, a seguito di alcune pronunce della Corte di Giustizia dell’Unione Europea concernenti specifiche questioni giurisdizionali e di competenza, il processo di adesione dell’UE non ha ancora avuto luogo[18].

Tuttavia, è necessario ricordare il ruolo del Consiglio d’Europa come precursore nel processo di integrazione europea: di fatto, nessuno Stato ha aderito all’Unione Europea senza prima divenire membro del Consiglio d’Europa. Fondato nel 1949, all’indomani della Seconda guerra mondiale, l’Organizzazione ha garantito la ricostruzione politica dell’Europa facendo leva su un insieme di valori fondamentali, il cui declino era stato responsabile della devastazione del Vecchio continente negli anni precedenti.

Di notevole importanza, il Consiglio d’Europa è la prima delle istituzioni internazionali ad aprire le porte all’integrazione dei paesi dell’Europa centrale ed orientale in seguito alla caduta del Muro di Berlino, svolgendo altresì una funzione di primo piano nel sostenere tali paesi a realizzare le necessarie riforme politiche, costituzionali, legislative e giudiziarie necessarie[19]. In ultima analisi, la bandiera europea – raffigurante 12 stelle dorate disposte in cerchio su di uno sfondo blu – è stata ideata dal Consiglio d’Europa nel 1955 ed adottata dall’UE nel 1985, divenendo così un simbolo comune della costruzione europea oltre l’appartenenza ad una specifica istituzione[20].

 

L’Italia e il Consiglio d’Europa: la presidenza del Comitato dei Ministri

Lo scorso 17 novembre, dopo più di vent’anni l’Italia ha assunto la Presidenza del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa per il semestre novembre 2021 – maggio 2022[21].

Il passaggio di consegne dall’Ungheria all’Italia è avvenuto alla presenza dei rappresentanti degli Stati membri e del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Luigi di Maio[22], il quale ha delineato le priorità della presidenza semestrale, in linea con le tematiche tradizionalmente centrali all’azione dell’Italia e della sua naturale vocazione multilateralista: il rafforzamento dei principi e dei valori fondanti dell’organizzazione; la promozione dei diritti delle donne, dei minori e degli adolescenti; la costruzione di un futuro a misura di persona attraverso la valutazione delle nuove sfide poste dalla tecnologia e dall’intelligenza artificiale nei confronti dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto[23].

Il semestre italiano presterà inoltre particolare attenzione alla tutela del patrimonio culturale, strumento fondamentale di dialogo ed inclusione sociale che, per il proprio legame con l’ambiente e il paesaggio, apporta un contributo tangibile alla qualità della vita in Europa[24].

Insieme ad altri nove Stati, l’Italia figura tra i paesi fondatori del Consiglio d’Europa[25]: di fatto, il nostro paese è tra i principali contribuenti al budget dell’Organizzazione, i cui valori fondanti sono altresì sanciti all’interno della Costituzione e tradizionalmente al centro della politica estera italiana[26].

Nel 2011, il Consiglio d’Europa ha aperto il suo ufficio di rappresentanza in Italia, ed in particolare nella città di Venezia, a riconoscimento della ricchezza artistico-culturale della città e della sua storica vocazione democratica e di rispetto dei diritti umani[27].

Informazioni

Consiglio d’Europa, 47 Stati membri. Disponibile al link: https://www.coe.int/it/web/portal/47-members-states.

Consiglio d’Europa, Assemblea Parlamentare, La convenzione di Istanbul: uno strumento potente per mettere fine alla violenza di genere, p.16.

Consiglio d’Europa, Assemblea Parlamentare. Disponibile al link: https://pace.coe.int/en/.

Consiglio d’Europa, Budapest Convention. Disponibile al link: https://www.coe.int/en/web/cybercrime/the-budapest-convention.

Consiglio d’Europa, Comitato dei Ministri. Disponibile al link: ​https://www.coe.int/en/web/cm.

Consiglio d’Europa, Congresso dei poteri Locali e Regionali. Disponibile al link: https://www.coe.int/it/web/congress.

Consiglio d’Europa, Convention on Cybercrime, 2004. Disponibile al link: https://www.coe.int/en/web/conventions/full-list?module=treaty-detail&treatynum=185.

Consiglio d’Europa, Da non confondere. Disponibile al link:  https://www.coe.int/it/web/about-us/do-not-get-confused.

Consiglio d’Europa, Il Consiglio d’Europa in breve. Disponibile al link: https://www.coe.int/it/web/about-us/who-we-are.

Consiglio d’Europa, Il Consiglio d’Europa sospende i diritti di rappresentanza della Russia, 25 febbraio 2022. Disponibile al link: https://www.coe.int/it/web/portal/-/council-of-europe-suspends-russia-s-rights-of-representation.

Consiglio d’Europa, Il Consiglio d’Europa: breve panoramica. Per la difesa dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto, Council of Europe Publications.

Consiglio d’Europa, Italia. Disponibile al link: https://www.coe.int/it/web/portal/italy.

Consiglio d’Europa, Secretary General. Disponibile al link: https://www.coe.int/en/web/secretary-general/home.

Consiglio d’Europa, Ufficio di Venezia. Disponibile al link:   https://www.coe.int/it/web/venice/cooperation.

Consiglio d’Europa, Venice Commission. Disponibile al link: https://www.venice.coe.int/webforms/events/.

Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul), 2011.

Corte di Giustizia dell’Unione Europea, Opinion 2/13 on accession to the ECHR, 18 dicembre 2014. Disponibile al link: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX%3A62013CV0002.

Corte di Giustizia dell’Unione Europea, Opinion 2/94 on Accession by the Communities to the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms, 28 marzo 1996. Disponibile al link: https://www.cvce.eu/content/publication/2001/8/22/db253212-9e45-4545-8179-f6d51dd059c0/publishable_en.pdf

Council of Europe, European Court of Human Rights. Disponibile al link: https://www.echr.coe.int/Pages/home.aspx?p=home.

Council of Europe, Italy takes over the Chairmanship of the Committee of Ministers, 17 novembre 2021. Disponibile al link:https://www.coe.int/en/web/portal/full-news/-/asset_publisher/y5xQt7QdunzT/content/italy-takes-over-the-chairmanship-of-the-committee-of-ministe-1?_101_INSTANCE_y5xQt7QdunzT_viewMode=view/.

Council of Europe, Priorities of the Italian Presidency of the Committee of Ministers of the Council of Europe (17 November 2021- 20 May 2022). Disponibile al link: https://search.coe.int/cm/Pages/result_details.aspx?ObjectID=0900001680a48d39.

Resoconto Stenografico Commissioni Congiunte Affari esteri, emigrazione del Senato della Repubblica e Affari esteri e comunitari della Camera dei deputati, Comunicazioni Del Ministro Degli Affari Esteri E Della Cooperazione Internazionale sulle linee programmatiche del suo dicastero, 7° seduta, 31 ottobre 21.

S. DE VIDO, Donne, violenza e diritto internazionale. La Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa del 2011. Mimesis, 2016.

S. DELLERBA, La Convenzione di Istanbul, Diritto Consenso. Disponibile al link: http://www.dirittoconsenso.it/2021/11/19/convenzione-di-istanbul/.

[1] Il Consiglio d’Europa in breve. Disponibile al link: https://www.coe.int/it/web/about-us/who-we-are.

[2] Il Consiglio d’Europa sospende i diritti di rappresentanza della Russia, 25 febbraio 2022. Disponibile al link: https://www.coe.int/it/web/portal/-/council-of-europe-suspends-russia-s-rights-of-representation.

[3] 47 Stati membri. Disponibile al link: https://www.coe.int/it/web/portal/47-members-states.

[4] Secretary General. Disponibile al link: https://www.coe.int/en/web/secretary-general/home.

[5] Comitato dei Ministri. Disponibile al link: ​https://www.coe.int/en/web/cm.

[6] Assemblea Parlamentare. Disponibile al link: https://pace.coe.int/en/.

[7] Congresso dei poteri Locali e Regionali. Disponibile al link: https://www.coe.int/it/web/congress.

[8] Il Consiglio d’Europa: breve panoramica. Per la difesa dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto, Council of Europe Publications, p. 8.

[9] Council of Europe, European Court of Human Rights. Disponibile al link: https://www.echr.coe.int/Pages/home.aspx?p=home.

[10] S. DELLERBA, La Convenzione di Istanbul, Diritto Consenso. Disponibile al link:  http://www.dirittoconsenso.it/2021/11/19/convenzione-di-istanbul/.

[11] Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul), 2011, art. 3.

[12] S. DE VIDO, Donne, violenza e diritto internazionale. La Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa del 2011. Mimesis, 2016.

[13] Consiglio d’Europa, Assemblea Parlamentare, La convenzione di Istanbul: uno strumento potente per mettere fine alla violenza di genere, p.16.

[14] Consiglio d’Europa, Budapest Convention. Disponibile al link: https://www.coe.int/en/web/cybercrime/the-budapest-convention.

[15] Consiglio d’Europa, Convention on Cybercrime, 2004. Disponibile al link: https://www.coe.int/en/web/conventions/full-list?module=treaty-detail&treatynum=185.

[16] Consiglio d’Europa, Venice Commission. Disponibile al link: https://www.venice.coe.int/webforms/events/.

[17] Consiglio d’Europa, Da non confondere. Disponibile al link:  https://www.coe.int/it/web/about-us/do-not-get-confused.

[18] Corte di Giustizia dell’Unione Europea, Opinion 2/94 on Accession by the Communities to the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms, 28 marzo 1996. Disponibile al link: https://www.cvce.eu/content/publication/2001/8/22/db253212-9e45-4545-8179-f6d51dd059c0/publishable_en.pdf; Corte di Giustizia dell’Unione Europea, Opinion 2/13 on accession to the ECHR, 18 dicembre 2014. Disponibile al link: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX%3A62013CV0002.

[19] Consiglio d’Europa, Il Consiglio d’Europa: breve panoramica. Per la difesa dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto, Council of Europe Publications, p. 3.

[20] Maggiori informazioni sono disponibili al link: https://www.coe.int/it/web/about-us/the-european-flag.

[21] V. CHABERT, L’Italia assume la Presidenza del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, Opinio Juris – Law and Politics Review, 18 novembre 2021. Disponibile al link: https://www.opiniojuris.it/litalia-assume-la-presidenza-del-comitato-dei-ministri-del-consiglio-deuropa/.

[22] Council of Europe, Italy takes over the Chairmanship of the Committee of Ministers, 17 Novembre 2021. Disponibile al link:https://www.coe.int/en/web/portal/full-news/-/asset_publisher/y5xQt7QdunzT/content/italy-takes-over-the-chairmanship-of-the-committee-of-ministe-1?_101_INSTANCE_y5xQt7QdunzT_viewMode=view/.

[23] Council of Europe, Priorities of the Italian Presidency of the Committee of Ministers of the Council of Europe (17 November 2021- 20 May 2022). Disponibile al link: https://search.coe.int/cm/Pages/result_details.aspx?ObjectID=0900001680a48d39 .

[24] Ibid.

[25] Consiglio d’Europa, Italia. Disponibile al link: https://www.coe.int/it/web/portal/italy.

[26] Resoconto Stenografico Commissioni Congiunte Affari esteri, emigrazione del Senato della Repubblica e Affari esteri e comunitari della Camera dei deputati, Comunicazioni Del Ministro Degli Affari Esteri E Della Cooperazione Internazionale sulle linee programmatiche del suo dicastero, 7° seduta, 31.10.21.

[27] Consiglio d’Europa, Ufficio di Venezia. Disponibile al link:   https://www.coe.int/it/web/venice/cooperation.