Come e quando si può utilizzare lo spray al peperoncino? Può essere considerato uno strumento di difesa, anche quando si visita uno Stato estero?
Quando si può usare lo spray al peperoncino?
A seguito dell’aumento di furti, violenze sessuali e rapine, sempre più persone, donne e uomini, hanno acquistato lo spray al peperoncino.
Si tratta di un dispositivo nebulizzatore che in Italia è considerato uno strumento di difesa e può essere acquistato liberamente al supermercato o in farmacia, purché siano rispettati i requisiti normativi.
La questione è complessa. Il fatto che si tratti di un prodotto acquistabile liberamente, anche online, non significa che se ne possa fare un uso incontrollato, non soggetto a regole. Vi sono, infatti, dei limiti oltrepassati i quali l’utilizzo dello spray non è legale.
I prodotti a base di peperoncino da utilizzare per l’autodifesa sono stati legalizzati in Italia con il Decreto Ministeriale n. 103 del 12 maggio 2011 per le forze dell’ordine e per chiunque abbia più di sedici anni. Il testo chiarisce che l’utilizzo è giustificato solo dalla necessità di difendersi da aggressioni o minacce all’incolumità personale. Nel caso in cui lo si adoperi per aggredire un’altra persona sarà configurabile il reato di “Porto di armi od oggetti atti ad offendere” di cui all’art. 4, L. 110/1975. Anche la Corte di Cassazione ha confermato che lo spray non deve in alcun modo recare offesa alle persone, ma può essere utilizzato per legittima difesa solo in caso di pericolo. Vale la regola dell’extrema ratio, quindi può essere adoperato solo quando sono falliti tutti gli altri tentativi di sottrarsi all’aggressione.
Uso difensivo
Posto che lo spray al peperoncino viene venduto per “uso difensivo”, si rende necessario esaminare che cosa si intenda con tale espressione.
Alla base della legittima difesa[1] come causa di giustificazione vi è il principio del bilanciamento di interessi, che fa prevalere l’esigenza di tutelare l’interesse di chi viene aggredito, rispetto a quello dell’aggressore.
Secondo l’art. 52 c.p., il pericolo deve essere attuale, l’offesa ingiusta e la difesa “proporzionata all’offesa”. Per valutare se si è in presenza di legittima difesa oppure no è necessario, quindi, valutare il rapporto tra mezzi difensivi e mezzi offensivi.
La proporzionalità sussiste ogniqualvolta il male provocato dall’aggredito risulta essere inferiore, uguale o superiore, in modo tollerabile, a quello subìto.
Per comprendere meglio i possibili scenari, prendiamo ad esempio un caso pratico. Si immagini l’ipotesi di un tentativo di violenza sessuale in cui l’aggressore non faccia uso di armi. La vittima, cercando di divincolarsi, estrae dalla sua tasca lo spray al peperoncino e ne dirige lo spruzzo verso gli occhi dell’uomo. Questi, infastidito dal bruciore provocato dalla sostanza nebulizzata, lascia la presa e si porta le mani agli occhi. Una volta utilizzato lo spray, a fronte della desistenza del malintenzionato, la vittima dovrà smettere di utilizzarlo e fuggire. Questo è il comportamento che la legge richiede affinché non si incorra in sanzioni penali dovute all’uso non corretto di uno strumento di difesa.
Il Legislatore consente alla vittima di difendersi, ma al contempo le chiede di non realizzare un evento più grave di quello che bastava produrre perché trovasse applicazione una scriminante.
Si può concludere dicendo che ciò che non è permesso è superare colposamente i limiti del comportamento consentito dall’articolo 52 c.p.
Quando uno spray al peperoncino è considerato legale?
Lo spray al peperoncino può rivelarsi estremamente utile contro potenziali aggressori, basti pensare che è sufficiente un singolo spruzzo ben direzionato per neutralizzare l’aggressore. Ma per risultare legale deve rispettare una serie di caratteristiche indicate nel regolamento entrato in vigore l’8 gennaio 2012.
Ecco l’elenco tassativo dei requisiti che gli spray al peperoncino devono possedere:
- la bomboletta non deve superare i 20 ml di liquido;
- il getto non deve superare i 3 metri;
- la miscela nebulizzante deve essere a base di Oleoresin Capsicum (sostanza urticante ricavata dalla pianta Cayenna);
- la concentrazione massima di sostanza urticante non deve essere superiore al 2,5%;
- la bomboletta deve essere sigillata al momento della vendita;
- l’etichetta deve contenere l’indicazione degli effetti del prodotto e segnalare che la vendita è consentita esclusivamente a persone maggiori di 16 anni;
- la miscela non deve contenere sostanze infiammabili, corrosive, tossiche, cancerogene e aggressivi chimici.
Tali indicazioni sono fondamentali in quanto qualora uno spray al peperoncino non a norma provocasse danni a una persona, l’utilizzatore potrebbe essere accusato di “getto pericoloso di cose” ex art. 674 c.p. o di “lesioni personali” ex art. 582 c.p.
Discorso analogo deve essere fatto per chi utilizzi lo spray al peperoncino per offendere e non per difendersi.
Come si utilizza lo spray al peperoncino?
Oltre alla classica bomboletta, oggi esistono diversi modelli di spray. Alcuni sono racchiusi all’interno di tubi metallici da utilizzare come portachiavi, altri sono nascosti all’interno di un’apparente penna.
Prima di acquistare lo spray, però, è utile conoscere le indicazioni per il suo corretto ed efficace utilizzo. L’effetto per l’aggressore è devastante, tuttavia è temporaneo (dura tra i 20 e i 30 minuti). Gli studi hanno dimostrato che diversi spruzzi brevi della durata di 1-2 secondi rivolti verso il volto dell’aggressore sono più efficaci rispetto a un unico getto continuo, in quanto permettono di aggiustare la mira senza esaurire prematuramente il prodotto.
La bomboletta deve essere impugnata con la mano più forte. Il pollice deve essere saldamente posizionato sul pulsante erogatore e le altre quattro dita devono essere avvolte al corpo dello spray.
Le penne spray o le bombolette di misura ridotta, invece, devono essere impugnate lasciando libero l’indice che in questo caso sarà impiegato per premere sul pulsante erogatore.
Dopo ogni getto, è necessario spostarsi lateralmente o diagonalmente sia per non essere investiti da eventuali vapori dispersi nell’aria sia per evitare che l’aggressore, nonostante il bruciore agli occhi e l’irritazione alle vie respiratorie, si scagli comunque nella direzione da cui proviene il getto che l’ha colpito.
Che cosa dice la legge nel resto del mondo?
Quello che in Italia è considerato un normale strumento di autodifesa, in Belgio viene considerato un’arma mortale, concessa solo ai poliziotti. Nel marzo dell’anno scorso, durante una diretta televisiva, Tom Van Grieken, deputato fiammingo a capo di una formazione politica di estrema destra, ha estratto dal taschino della giacca una bomboletta di spray per sostenerne la legalizzazione e la consegna a tutte le donne belghe. A seguito di questo gesto, il pubblico ministero di Anversa ha chiesto alla polizia di presentare una denuncia nei confronti del politico.
Anche a Honk Kong utilizzare lo spray è reato perché si tratta di un prodotto considerato una vera e propria arma.
L’elenco dei Paesi in cui lo spray è considerato illegale comprende anche: l’Inghilterra, la Norvegia, la Danimarca, il Lussemburgo, l’Olanda, la Turchia, l’Islanda, la Grecia, l’Irlanda, Malta, il Bangladesh, la Cina, l’Iran, il Vietnam, il Canada, il Brasile, il Nuovo Galles del Sud e Singapore. In tutti questi Stati il possesso, l’uso e il trasporto dello spray al peperoncino da parte dei civili sono illegali. Solo le forze dell’ordine posso utilizzarlo.
In altri Paesi l’uso dello spray è consentito nel rispetto di determinate condizioni.
In Finlandia il possesso dello spray è concesso esclusivamente a chi detiene il porto d’armi e il suo utilizzo è previsto solo per la difesa personale o come arma da utilizzare nell’ambio lavorativo (es. vigilanza, forze dell’ordine).
Il Portogallo autorizza tutti i cittadini a usarlo, purché abbiano la fedina penale pulita e la concentrazione di OC non superi il 5%.
Anche in Ungheria c’è un limite simile: il volume di agente lacrimogeno non deve superare i 20 grammi.
La Germania, invece, non equipara lo spray a un’arma, ma ne limita l’uso alla difesa dall’attacco di animali.
La Svezia, la Svizzera e la Nuova Zelanda ne consentono l’uso solo dietro specifica licenza.
La Romania è il Paese in cui gli spray sono vietati solo durante gli eventi sportivi e culturali, le occasioni di intrattenimento e sui mezzi di trasporto pubblici. Un regime simile vige in Thailandia.
Gli USA demandano a ogni singolo Stato la regolamentazione in materia.
Tra i Paesi tolleranti che consentono l’uso dello spray per autodifesa, oltre all’Italia, ci sono l’Austria, la Repubblica Ceca, la Russia, la Corea del Sud, Israele, il Taiwan, l’Arabia Saudita, la Spagna, la Slovacchia, la Lettonia, la Mongolia, le Filippine, la Serbia, la Colombia, la Polonia e la Francia.
La Lettonia e la Serbia applicano la stessa regola italiana e quindi consentono l’uso dello spray al peperoncino ai cittadini che abbiano compiuto i 16 anni. La Colombia lo autorizza ai maggiori di 14 anni. Gli altri, invece, richiedono il compimento della maggiore età.
La Slovacchia e l’Austria incoraggiano addirittura l’utilizzo dello spray per le categorie considerate più vulnerabili, ovvero donne e anziani. La stessa esortazione vige in Repubblica Ceca dove, però, si viene arrestati se lo si porta a manifestazioni pubbliche o dentro le aule giudiziarie.
Conclusione
Quelle riportate fin qui sono delle indicazioni generali utili per avere una conoscenza d’insieme della normativa, rivolgendo lo sguardo anche al resto del mondo.
La comparazione può rivelarsi utile per comprendere le soluzioni adottate anche da Paesi geograficamente molto lontani da noi. Tuttavia, a coloro che intendono recarsi in un Paese estero e desiderano portare con loro lo spray al peperoncino consiglio di rivolgersi alle autorità di frontiera o all’ambasciata del Paese di destinazione per sapere se il possesso e l’uso dello strumento è consentito e, eventualmente, quali sono i limiti previsti.
Informazioni
Codice penale aggiornato
C. F. Grosso, M. Pelissero, D. Pertini, P. Pisa, Manuale di diritto penale, Giuffrè, 2020
R. Bartoli, M. Pelissero, S. Seminara, Diritto penale. Lineamenti di parte speciale, Giappichelli, 2021

Beatrice Alba
Ciao, sono Beatrice. Classe 1997. Abito nella città dei gianduiotti, ma nelle mie vene scorre sangue siculo. Collaboro con DirittoConsenso dal 2020. Nel 2021 ho conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza e nel 2022 ho portato a termine un Master di II° livello in Diritto dei mercati agroalimentari presso l’Università degli Studi di Torino. Attualmente svolgo la pratica forense presso uno studio legale in cui mi occupo di diritto civile, diritto penale e diritto del lavoro. È quindi chiaro che l’indiscusso protagonista del mio percorso professionale è il diritto. Sono una persona ottimista, affidabile ed estremamente organizzata. La pianificazione delle giornate è un ingrediente fondamentale per portare a termine con successo tutte le attività della professione forense e ritagliarmi del prezioso tempo libero (indispensabile per ricaricare le energie).