Analisi dell’articolo 414 bis codice penale e della sua natura come reato contro l’ordine pubblico
Articolo 414 bis codice penale: ordine pubblico quale bene giuridicamente tutelato
L’articolo 414 bis codice penale è una norma che si impone di tutelare il bene giuridico dell’ordine pubblico.
Con il termine ordine pubblico il legislatore intende contemplare l’insieme dei principi dell’ordinamento giuridico, che costituiscono il fondamento etico dello stesso. In particolare, nel diritto penale il concetto di ordine pubblico è rappresentato, in senso materiale, come il complesso di condizioni che assicurano la tranquillità e la sicurezza concreta di tutti i cittadini.
Pertanto l’articolo 414 bis codice penale si impone di tutelare l’ordine pubblico attraverso la previsione di un pericolo concreto per lo stesso rappresentato dall’istigazione, da parte del soggetto agente, a pratiche di pedofilia e di pedopornografia in danno di minorenni. Il bene giuridico oggetto di tutela viene altresì tutelato nel comma secondo della suddetta norma incriminatrice, la quale punisce anche chi pubblicamente fa apologia di uno o più delitti previsti dal comma primo, ovvero i reati di cui agli artt. 600 bis c.p. e i seguenti reati di pornografia minorile (art. 600 ter c.p.), di detenzione di materiale pornografico (art. 600 quater c.p.).
L’articolo 414 bis codice penale e il suo inserimento nell’alveo dei reati di pericolo
La norma in esame appartiene per sua natura alla categoria dei c.d. reati di pericolo concreto. In dettaglio, il reato di pericolo è quella particolare classificazione di delitti ideata dalla dottrina in cui il bene giuridico viene messo in pericolo senza effettivamente subire una vera e propria lesione. Pertanto si tratta di casi in cui il legislatore anticipa la tutela penale, andando a punire solo ed esclusivamente il pericolo stesso.
In particolare, l’articolo 414 bis codice penale si inserisce in questa singolare categoria di reati di pericolo concreto. Il reato di pericolo concreto, a differenza di quello astratto, presuppone che il bene giuridico tutelato, nel caso in esame l’ordine pubblico, venga effettivamente messo a rischio dalla condotta dell’agente.
Infatti per quanto concerne la condotta posta in essere dal soggetto che agisce, deve esprimere una capacità tale da “determinare un rischio effettivo della consumazione di altri reati lesivi di interessi omologhi a quelli istigati.” Il comportamento dell’agente dunque, deve essere, per il contenuto intrinseco, per la condizione personale dell’autore e per le circostanze di fatto in cui si esplica, idoneo a determinare il rischio concreto della consumazione di altri reati. (Cass. Pen. Sez. VI, 17 luglio 2019, n. 31562).
In tema va ricordata la pronuncia della Corte di Cassazione la quale ha affermato che il delitto di istigazione o apologia a pratiche di pedofilia e di pedopornografia di cui all’articolo 414 bis codice penale è un reato di pericolo concreto con dolo generico che consiste nell’indurre altri alla commissione di reati analoghi a quelli istigati o di cui si è fatta apologia (Cass.pen. sez. III sent. 23927/2021).
Il dolo istigatorio consiste, infatti, nella coscienza e volontà di turbare l’ordine pubblico. Esso deve essere analizzato in relazione alla condotta, che deve ritenersi dotata di una forza suggestiva e persuasiva tale da poter stimolare nell’animo dei destinatari la commissione dei fatti criminosi di cui agli art. 600 bis c.p. e seguenti.
Articolo 414 bis codice penale e il suo rapporto con i reati contro la libertà individuale
L’articolo 414 bis codice penale, nel suo primo comma, sancisce che “Salvo che il fatto non costituisca più grave reato, chiunque, con qualsiasi mezzo, e con qualsiasi forma di espressione, pubblicamente istiga a commettere, in danno di minorenni, uno o più delitti previsti dagli articolo 600 bis, 600 ter e 600 quater, anche se relativi al materiale pornografico di cui all’articolo 600 quater. 1.,600 quinquies, 609 bis, 609 quater e 609 quinquies è punito con la reclusione da un anno e sei mesi a cinque anni.”.
Si intuisce immediatamente il rischiamo della norma oggetto di analisi ai reati previsti dagli articoli 600 bis codice penale e seguenti.
I delitti contro la liberà personale appartengono al più ampio novero dei delitti contro la libertà individuale. Alla tutela delle libertà individuali è dedicato, come già citato, il capo III del dodicesimo titolo del libro secondo del codice penale. In particolare, la sezione I contempla i c.d. delitti contro la personalità individuale – tutela del diritto di libertà individuale in senso stretto – in quanto prevede fatti che annullano completamente la personalità del soggetto passivo, il quale viene ridotto in uno stato di schiavitù psichica e fisica.
In altri termini l’articolo 414 bis codice penale non è altro che una specificazione della volontà del legislatore di punire le condotte già ampiamente contemplate dagli articolo 600 bis, 600 ter e 600 quater del codice penale. La norma infatti, come meglio sopra esposto, richiama espressamente tali articoli, affermando al suo secondo comma che anche “chi pubblicamente fa l’apologia di uno o più delitti previsti dal primo comma è punito con la stessa pena stabilita in quest’ultimo”.
Alla luce di quanto sopra esposto, l’articolo 414 bis codice penale è una norma che si ispira alla tutela dell’ordine pubblico, ed in particolare alla tutela di tutti quei soggetti, come i minorenni, che sempre più spesso, nella società odierna, vengono messi in pericolo da condotte lesive ed invasive della propria libertà sessuale.
Informazioni
Articoli 414 bis, 600 bis, 600 ter e 600 quater Codice penale.
DirittoConsenso, I reati di pericolo. Link: I reati di pericolo – DirittoConsenso.
Marinucci Dolcini – Diritto penale parte speciale – I reati contro l’ordine pubblico.
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Carolina Pagani
Ciao, sono Carolina. Laureata in giurisprudenza presso l'Università degli studi di Milano. Attualmente sto svolgendo il tirocinio ex art. 73 presso l'ufficio Gip del Tribunale di Milano. Il mio obbiettivo è quello di superare il concorso di magistratura essendo questo il mio sogno da sempre. Amo scrivere specie se si tratta di questioni appartenenti al mondo del diritto.