L’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell’OSCE: in una sigla, ODIHR

 

La fondazione dell’ODIHR

L’Ufficio per le istituzioni democratiche ed i diritti umani, noto con la sigla in termini inglesi ODIHR[1], è l’ufficio dell’Organizzazione per la sicurezza comune in Europa (OSCE) preposto ad assistere gli Stati membri nell’attuazione delle norme a tutela della dimensione umana nella macro-area della sicurezza internazionale.

La domanda che ora ci potrebbe sorgere spontaneamente è: Cosa significa a livello giuridico “dimensione umana della sicurezza”? Perché il concetto giuridico di “dimensione umana” è decisamente differente da quello giuridico “diritti dell’uomo”[2]. Infatti con la tutela della dimensione umana si intende un campo d’azione che si estende dalla tutela dei diritti dell’uomo, ovvero rapporti tra individuo e Stato, fino alla tutela dei rapporti tra le istituzioni: Democrazia, istituzioni democratiche e Stato di diritto[3]. La dimensione umana è quindi un pilastro della sicurezza Comune, anche detta sicurezza cooperativa. Ecco perché gli Stati membri dell’OSCE, concordando che non vi può essere sicurezza duratura senza il rispetto dei diritti umani e senza istituzioni democratiche funzionanti, hanno istituito ODIHR.

Più precisamente l’ufficio dell’ODIHR venne istituito nel 1990, inizialmente come Ufficio per le libere elezioni e quasi subito riorganizzato e rinominato con la denominazione ed i ruoli attuali.

Così facendo l’OSCE assiste gli Stati:

  • Nel rafforzare le istituzioni democratiche;
  • Nell’organizzare elezioni democratiche, libere e trasparenti;
  • Nel promuovere l’uguaglianza di genere;
  • Nel garantire il rispetto dei diritti umani, la libertà dei mezzi d’informazione, ed i diritti delle persone appartenenti alle minoranze nazionali.

 

La competenza e le funzioni dell’ODIHR

L’ attività dell’ODIHR si sviluppa in 5 macro-categorie che compongono il concetto giuridico relativo alla dimensione umana:

  • Diritti umani;
  • Tolleranza;
  • Contrasto alla discriminazione;
  • Sviluppo della democratizzazione;
  • Controllo elezioni.

 

All’interno di queste categorie si sviluppano 10 aree di lavoro che vengono assegnate ai funzionari:

  1. Promuovere la memoria dell’Olocausto ed approcci educativi per combattere l’antisemitismo organizzando giornate della memoria;
  2. Promuovere approcci educativi all’intolleranza e alla discriminazione contro i musulmani;
  3. Sostenere i governi e la società civile per implementare un’educazione ai diritti umani di qualità nell’istruzione formale e non formale;
  4. Educazione sui problemi dei Rom e dei Sinti;
  5. Formazione sul monitoraggio dei processi, infatti l’ODIHR ha elaborato un manuale di riferimento per gli operatori del monitoraggio dei processi nonché un Riassunto legale dei diritti al processo equo internazionale come strumento educativo per la società civile;
  6. Formazione a sostegno della società civile;
  7. Promuovere la partecipazione politica delle donne e l’uguaglianza di genere;
  8. Formazione e risorse per sostenere gli attori del settore della sicurezza negli sforzi di riforme, per quest’area l’ODIHR organizza corsi di formazione per tutti i membri del settore della sicurezza, inclusi polizia, personale di frontiera e personale delle forze armate, sull’integrazione di una prospettiva di genere nel loro lavoro e nelle loro strutture. L’ODIHR ha inoltre sviluppato risorse che si occupano specificamente dei diritti umani degli attori del settore della sicurezza, comprese le donne ei militari;
  9. Tutela dei diritti umani nella lotta al terrorismo;
  10. Banca dati giuridica online denominata “Legislationline” come risorsa educativa per gli operatori del diritto e la società civile, fornendo accesso diretto a norme e standard internazionali relativi a specifiche questioni legate alla dimensione umana, nonché alla legislazione interna degli Stati partecipanti all’OSCE.

 

Quindi riassumendo brevemente, la competenza dell’ODIHR si concentra sull’osservazione elettorale soprattutto attraverso il monitoraggio dell’implementazione da parte degli Stati degli standard OSCE in materia di diritti umani[4]; sulla lotta alla tratta degli esseri umani, sulle questioni relative alla partecipazione di rom e sinti, sulla protezione dei diritti umani nella lotta contro il terrorismo, promozione della libertà religiosa, della libertà di movimento e della parità di genere. Inoltre si impegna alla lotta al razzismo e alle forme collegate di intolleranza, promozione delle formazioni di società civile coadiuvando i Paesi membri.

 

L’ODIHR oggi

L’attuazione degli impegni presi nella dimensione umana è la priorità di tutti i paesi membri dell’OSCE sin dall’inizio dell’istituzione dell’ODIHR. Perciò, come si può osservare, anche solo guardando agli ultimi 40 anni[5] di operato, sono state messe a punto solide basi, volte a promuovere i diritti dell’uomo, la democrazia e lo Stato di diritto.

Questo fa sicuramente meglio sperare che l’attenzione alla dimensione umana sia non solo una costante dei paesi europei, ma anche che li renda sempre un passo avanti nel rispetto dei diritti umani. Oggi l’ODIHR ha sede a Varsavia, e conta ben 130 funzionari provenienti da 30 paesi diversi, a questi si è aggiunto con nomina avvenuta nel 2020 il nuovo direttore, Matteo Mecacci.