Il centro della città portuale di Odessa entra nella Lista del Patrimonio dell’Umanità in Pericolo dell’UNESCO

 

Odessa entra nella lista del patrimonio dell’umanità in pericolo dell’UNESCO

Che la guerra in Ucraina abbia portato distruzione e sconvolgimenti diffusi è chiaro a tutti. Altrettanto noto è che in guerra c’è il pericolo costante della distruzione del patrimonio culturale materiale[1] e del rischio di perdita di usi e tradizioni culturali[2]. Pochi giorni fa è stato deciso che Odessa, città crocevia sul Mar Nero per traffici e persone, debba essere tenuta sotto i riflettori perché entra a far parte della Lista del Patrimonio dell’Umanità in Pericolo dell’UNESCO.

Odessa è una delle città più importanti dell’Ucraina ed ha una lunga storia per essere un crocevia di popoli e culture che per vari motivi si incontravano sulle coste del Mar Nero. Prima del conflitto contava un milione di abitanti. Il centro storico della città portuale di Odessa è stato infatti proposto dall’Ucraina come luogo di notevole interesse da candidare al patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’UNESCO[3].

La Lista del Patrimonio dell’Umanità in Pericolo è un catalogo che ad oggi include 55 luoghi che necessitano di tutela. I motivi per cui il centro storico di Vienna, il parco nazionale di Everglades o la città archeologica di Samarra – pur tutti appartenenti alla Lista – sono però diversi. Capiamo ora perché Odessa sia stata inclusa nella Lista del Patrimonio dell’Umanità in Pericolo.

 

Perché la città portuale di Odessa è in pericolo?

In base all’articolo 11 (4) della Convenzione del 1972 sulla Protezione del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale è stabilito che il Comitato sul Patrimonio dell’Umanità (World Heritage Committee):

redige, aggiorna e pubblica, ogniqualvolta le circostanze lo richiedano, sotto il titolo di “Lista del Patrimonio dell’Umanità in Pericolo”, un elenco dei beni che figurano nella Lista del Patrimonio dell’Umanità per la cui conservazione sono previsti importanti interventi necessari e per le quali è stata richiesta assistenza ai sensi della presente Convenzione. Tale elenco contiene una stima del costo di tali operazioni. L’elenco può includere solo i beni facenti parte del patrimonio culturale e naturale che sono minacciati da pericoli gravi e specifici, come la minaccia di scomparsa causata da deterioramento accelerato, progetti pubblici o privati su larga scala o progetti di rapido sviluppo urbano o turistico; distruzione causata da cambiamenti nell’uso o nella proprietà del terreno; alterazioni importanti dovute a cause sconosciute; abbandono per qualsiasi motivo; lo scoppio o la minaccia di un conflitto armato; calamità e cataclismi; incendi gravi, terremoti, frane; eruzioni vulcaniche; variazioni del livello dell’acqua, inondazioni e maremoti. Il Comitato può in qualsiasi momento, in caso di urgente necessità, effettuare una nuova iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale in Pericolo e darne immediata pubblicità.”.

 

Anche se non indicati in dettaglio nell’articolo riportato, la Convenzione del 1972 richiama dei criteri, suddivisi in numeri. Odessa entra nella Lista del Patrimonio dell’Umanità ed in quella di Patrimonio dell’Umanità in Pericolo perché considerata di straordinario valore universale (outstanding universal value) in base ai criteri ii) e iv)[4] ma anche perché a causa della guerra ci potrebbero essere danni enormi al patrimonio culturale.

 

La procedura

La città portuale di Odessa copre un’area di circa 1300 ettari, al cui interno vi è il centro storico della città portuale: è proprio quest’ultima l’area candidata, di circa 230 ettari. Non è infatti l’intera città di Odessa ma la parte con più elementi storici e culturali.

La procedura dell’iscrizione alla Lista del Patrimonio dell’Umanità in Pericolo ha preso il via mediante procedura di emergenza prevista dalle Linee Guida Operative della Convenzione del Patrimonio Mondiale.

Già nell’estate del 2022, l’UNESCO ha messo in contatto esperti internazionali con esperti ucraini per preparare la candidatura, con il sostegno di Italia e Grecia. Gli organismi di valutazione hanno esaminato la nomina[5] nelle settimane successive, consentendo una revisione durante la riunione straordinaria del Comitato del Patrimonio dell’Umanità a Parigi.

La decisione presa dall’UNESCO è stata ampiamente criticata dalla Russia.

Informazioni

[1] Per un approfondimento sul patrimonio culturale ucraino: Il patrimonio culturale ucraino – DirittoConsenso.

[2] È stato oggetto di dibattito l’iscrizione a patrimonio culturale immateriale del borscht. Qui ho scritto sulla vicenda: Il borscht e l’UNESCO: quando una tradizione rischia di scomparire – DirittoConsenso.

[3] Prima infatti che un certo luogo venga riconosciuto come patrimonio dell’umanità è necessario che prima venga iscritto nella Lista Provvisoria, elenco che uno Stato propone iscrivendo beni culturali e/o naturali che possano essere idonei per l’iscrizione della Lista del Patrimonio dell’Umanità.

[4] Tradotto dal testo originale: “(ii) mostra un importante scambio di valori umani, in un arco di tempo o all’interno di un’area culturale del mondo, sugli sviluppi dell’architettura o della tecnologia, delle arti monumentali, dell’urbanistica o del design del paesaggio; (iv) è un eccezionale esempio di un tipo di edificio, complesso architettonico o tecnologico o paesaggio che illustra (a) uno o più stadi significativi nella storia umana;”.

[5] Per leggere la candidatura in dettaglio: The Historic Centre of Odesa – Documents – UNESCO World Heritage Centre.