Un viaggio alla scoperta di uno dei palazzi più importanti d’Italia tra politica, storia e arte: il Palazzo del Quirinale

 

Il Palazzo del Quirinale: originalità e sede presidenziale

A Roma, in Piazza del Quirinale, si erge un maestoso palazzo che contiene un patrimonio artistico, storico e culturale di inestimabile valore.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’ha descritto come un “Palazzo vivo e vitale per la nostra democrazia”. Si tratta del Palazzo del Quirinale.

Non confondiamo la sede del Presidente della Repubblica con:

  • La sede del Senato, Palazzo Madama
  • La sede della Camera dei deputati, Palazzo Montecitorio

 

Il Palazzo del Quirinale: da residenza papale fino a residenza del Presidente della Repubblica

La storia moderna del Quirinale ha origine proprio con un pontefice: Papa Sisto V, colui che, alla fine del Cinquecento, decise di acquistare il Palazzo per trasformarlo nella sede pontificia.

Il Quirinale vedeva un susseguirsi di pontefici e la vita all’interno delle mura proseguiva serenamente. Sino al 1809! Il 1809 è l’anno in cui le truppe dell’esercito napoleonico occuparono Roma.

Napoleone aveva le idee chiare: desiderava a tutti i costi trasformare il maestoso Palazzo nella residenza dell’Imperatore. Nella notte tra il 5 ed il 6 luglio di quell’anno Papa Pio VII venne arrestato e deportato in Francia. Napoleone diede indicazioni per adattare le stanze al suo gusto neoclassico.

Il tempo era poco e i lavori da fare erano tantissimi. Così, l’architetto responsabile, Raffaele Stern, si fece coadiuvare da un’eccellente equipe di artisti, tra i quali Felice Giani, Jacques Dominique Ingres e Bertel Thorvaldsen. Tuttavia, il desiderio di Napoleone non si trasformò in realtà. Il Quirinale tornò nella mani di Pio VII. L’unica cosa dell’epoca appena passata che Pio VII decise di mantenere fu l’architetto Stern. Tutto il resto doveva essere cancellato.

Il Palazzo rimase una residenza secondaria per i pontefici sino al 1870, quando divenne il Palazzo Reale dei Savoia. L’antico Palazzo papale venne così trasformato e ristrutturato, in linea con lo stile, decisamente sfarzoso, di Luigi XV.

Soltanto nel 1946, anno in cui venne indetto il referendum, il Quirinale divenne la sede istituzionale del Presidente della Repubblica[1].

Il Quirinale, quindi, nel corso della sua lunga storia ha ospitato le sedi del potere papale, monarchico ed infine repubblicano.

 

Lo Scalone d’Onore, il Salone delle Feste, il Salone dei Corazzieri e le Scuderie

Il Quirinale costituisce il cuore della politica italiana.

È uno dei dieci palazzi con la superficie più ampia al mondo: pari a ben 110.500 metri quadri. Si compone di 1.200 stanze, numerose sale, scalinate e corridoi.

Tra le scale, non si può non menzionare lo Scalone d’onore: imponente e maestoso. Si tratta di uno scalone a doppia rampa spezzato da un pianerottolo che si affaccia sui giardini del Quirinale.

L’ultima occasione in cui è stato protagonista di uno dei servizi del Telegiornale nazionale è stata domenica 23 ottobre 2022, il giorno del passaggio di consegne con la cerimonia della campanella.  È da questo Scalone che la neo Presidente del Consiglio Meloni è salita dopo essere stata accolta dal picchetto d’onore delle forze armate.

Lo Scalone d’onore è dominato dall’affresco del Cristo in gloria di Melozzo da Forlì, che fungeva da “benedizione papale”. Esso conduce all’anticamera del Salone delle Feste e al Salone dei Corazzieri.

Come è facile intuire dal suo nome, in origine il Salone delle Feste era destinato ad ospitare i pranzi ed i balli. È una stanza preziosa: lo spazio è ampio, vi sono maestosi lampadari e due grandi specchiere che amplificano la loro luce. Per completare l’ambiente, nel 1889 venne creato un balconcino che si affaccia sulla sala, dedicato ad ospitare i musicisti incaricati di accompagnare i banchetti e le danze di corte.

Il Salone delle Feste è il luogo in cui svolgono i pranzi di Stato, il giuramento del nuovo governo, le cerimonie e le udienze che prevedono un cospicuo numero di invitati.

Anche il Salone dei Corazzieri è utilizzato per importanti cerimonie e udienze. Questa è la sala più grande e solenne del palazzo.

Originariamente fungeva da sala del trono pontificio. Pavimenti in marmo, soffitto ligneo, affreschi, arazzi francesi e napoletani sono soltanto alcuni degli elementi che lo abbelliscono.

Vale la pena dedicare alcune parole al parato di arazzi settecenteschi che riveste le pareti. Esso fa parte di due distinte serie: una, francese, dedicata alle Storie di Psiche, e l’altra, in parte francese ed in parte napoletana, dedicata alle vicende di Don Chisciotte.

Anche nel Salone dei Corazzieri è evidente l’originale destinazione del palazzo: vi è una grande lunetta in marmo raffigurante la Lavanda dei Piedi, scolpita nel 1578 da Taddeo Landini per la basilica di San Pietro e trasferita al Quirinale nel 1616. La storia del Salone non è sempre stata idilliaca. Agli inizi del ‘900 ne fu progettato un uso come pista di pattinaggio, mentre nel 1912 fu adibito a campo da tennis coperto.

Parlando degli interni del palazzo meritano attenzione anche le Scuderie del Quirinale, la cui costruzione, a cura dell’architetto Alessandro Specchi, avvenne circa duecento anni dopo quella del Palazzo. Il Palazzo delle Scuderie, insieme al Palazzo del Quirinale e al Palazzo della Consulta, delimita lo spazio urbano al centro del quale è posta la fontana con le statue dei Dioscuri. La superficie complessiva delle Scuderie è di circa 3.000 metri quadrati, distribuiti su più piani.

Nel corso degli anni le Scuderie del Quirinale hanno ospitato esposizioni dedicate a grandi artisti come Antonello da Messina, Botticelli, Caravaggio e Raffaello.

 

Capolinea

Ci avviciniamo alla fine di questo viaggio.

Per concluderlo al meglio ti porto in quella che, a mio parere, è una delle sale più incantevoli: la biblioteca dell’ebanista piemontese Pietro Piffetti, trasferita al Quirinale dal Castello di Moncalieri.

Hai mai pensato all’anagramma della parola “bibliotecario”? Beato coi libri.

Nella biblioteca del Quirinale ci si sente proprio così: beati tra i libri. Il pavimento ligneo scalda l’atmosfera e le rilegature decorate impreziosiscono ogni volume.

La stanza è piccina, raccolta. I veri protagonisti sono loro: i libri. La maggior parte delle opere risale alla fine dell’800. Alcuni di loro contengono dediche ed ex libris[2] riferiti alla regina Margherita.

Sicuramente la pace regna sovrana nella biblioteca, ma se si desiderano davvero silenzio e quiete, allora bisogna recarsi nella stanza a loro dedicata: la Sala della Pace.

All’interno del palazzo del Quirinale, vi è, naturalmente, anche lo studio del Presidente della Repubblica, luogo in cui si tengono gli incontri ufficiali con i Capi di Stato ospiti e le consultazioni con i segretari di partito per la formazione del governo. Originariamente, il luogo oggi adibito a studio era la camera da letto estiva del pontefice. Divenne, poi, la camera da pranzo dell’Imperatore e soltanto alla fine dell’Ottocento il re Umberto I la utilizzò come studio personale.

I luoghi del Quirinale sono tanti, tantissimi. Oltre a quelli descritti finora, vi sono la Cappella Paolina, la Sala di Rappresentanza, la Sala delle Virtù, la Sala del Diluvio, la Sala Gialla (e molti altri).

Siamo giunti al capolinea!

Se, dopo le mie parole, ti è venuta voglia di ammirare in prima persona le meraviglie del Palazzo puoi prenotare una visita al Quirinale sul sito palazzo.quirinale.it. Tramite il sito è anche possibile fare un tour virtuale grazie ad un apposito software.

Informazioni

[1] Qui puoi trovare un contributo relativo al ruolo e alle funzioni del Capo dello Stato, garante della Costituzione: Il Presidente della Repubblica – DirittoConsenso

[2] La formula ex libris seguita dal nome del proprietario era usata in passato come contrassegno posto sulla controguardia dei libri per attestarne la proprietà.

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