Guida in stato di ebbrezza, spiegazione di cosa sia lo stato di ebbrezza e l’indicazione del tasso alcolemico. Cosa sono e quando c’è reato?

 

La guida in stato di ebbrezza in generale

La guida in stato di ebbrezza è una fattispecie prevista e sanzionata dall’art. 186 del Codice della Strada.

Quando parliamo di stato di ebbrezza facciamo riferimento alla condizione di alterazione psico – fisica conseguente all’assunzione di sostanze alcoliche, che sono in grado di modificare il comportamento del soggetto che si trova in tale condizione, procurando, come conseguenza, una percezione distorta della realtà, un peggioramento e un rallentamento dei riflessi.

Lo stato di ebbrezza è sanzionabile dal Codice della Strada se il tasso alcolemico supera la soglia dello 0,5 g/l (0,5 grammi per litro di sangue). Fanno eccezione le ipotesi legate alle “categorie speciali” come, i neopatentati, i conducenti con età inferiore a 21 anni e i conducenti professionali nell’ambito della loro attività, in questi casi il tasso alcolemico non superiore 0,5 g/l è punibile con sanzione dai 155€ ai 624€ e la decurtazione di 5 punti sulla patente[1].

L’accertamento del superamento del tasso alcolemico consentito può avvenire in due modi:

  • Attraverso le analisi del sangue
  • Mediante verifica dell’etilometro.

 

Normalmente, il primo test che viene effettuato per stabilire se la persona è o meno in stato di ebbrezza è, appunto, il cosiddetto alcol test che si svolge mediante l’etilometro, cioè uno strumento in grado di calcolare la concentrazione di alcol contenuta nell’aria espirata. Di regola, l’alcol test, a differenza dell’accertamento attraverso le analisi del sangue, viene ripetuto due volte a distanza 5 minuti tra una rilevazione e l’altra.

È importante sottolineare che, sia il rifiuto di sottoporsi all’etilometro sia il comportamento volto ad eludere il controllo, sono considerati reati. La Corte di Cassazione ha affermato che:

Il reato di rifiuto di sottoporsi ad accertamenti alcolimetrici è integrato non solo in presenza di manifestazioni espresse di indisponibilità a sottoporsi al test ma anche laddove il conducente, pur opportunamente edotto circa le modalità di esecuzione dell’accertamento, attui una condotta ripetutamente ‘elusiva’ del metodo di misurazione del tasso alcolemico[2].

 

La guida in stato di ebbrezza come illecito amministrativo

Va detto che le sanzioni in caso di guida in stato di ebbrezza sono diverse a seconda della soglia di tasso alcolemico superata.

Entrando più nello specifico, con l’art. 33 della Legge n.120/2010[3] il legislatore è intervenuto sull’articolo 186 depenalizzando la guida in stato di ebbrezza con tasso alcolemico compreso tra 0, 5 g/l e 0,8 g/l; tale fattispecie viene riformulata in termini di illecito amministrativo per cui non si aprirà alcun procedimento penale e l’autorità giudiziaria competente sarà il Giudice di Pace. In questo caso, dunque, viene prevista una sanzione amministrativa pecuniaria.

La lettera a) del comma 2 dell’art. 186 difatti prevede che la guida in stato di ebbrezza è punita “con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da €543 a €2.170, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 grammi per litro (g/l). All’accertamento della violazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da tre a sei mesi”.

La legge italiana oltre ad una sanzione pecuniaria prevede ulteriori sanzioni amministrative, dette accessorie. Le sanzioni amministrative accessorie vengono emesse in aggiunta alla sanzione principale, anche nei casi in cui il fatto costituisca reato e sono:

  • Sospensione della patente di guida. In caso di guida in stato di ebbrezza, la patente di guida può essere sospesa per un periodo che va da un minimo di tre mesi a un massimo di due anni.
  • Revoca della patente di guida. In presenza di aggravanti, quali incidenti stradali o reiterazione del reato, la patente di guida può essere revocata definitivamente.
  • Decurtazione dei punti della patente.
  • Sequestro del veicolo. Il sequestro del veicolo può essere stabilito per un periodo che va da un minimo di sei mesi a un massimo di due anni.

 

La guida in stato di ebbrezza come reato

Una volta vista la fattispecie amministrativa è importante vedere quando, invece, il fatto diventa di rilevanza penale. Secondo quanto stabilito dalle lettere b) e c) del secondo comma dell’art. 186 del Codice della Strada, le sanzioni penali scattano quando il tasso alcolemico rivela un risultato di alcol tra l’0,8 e il 1,5 g/l o superiore. In questi casi, dunque, la violazione si trasforma in reato.

Si tratta di reati contravvenzionali che prevedono due tipi di sanzioni principali:

  • L’arresto,
  • L’ammenda.

Entrando più nello specifico vediamo che la lettera b) del secondo comma fa riferimento al tasso alcolemico compreso fra 0,8 e 1,5 grammi per litro di sangue. In tal caso, l’illecito penale viene punito con:

  • Arresto fino a sei mesi
  • Ammenda da 800€ a 3.200€.

Ad esse si aggiungono, come già detto, le sanzioni amministrative accessorie della sospensione della patente, in questo caso da 6 mesi ad 1 anno, e la decurtazione di 10 punti.

Quando il tasso alcolemico supera 1,5 g/l, la pena stabilita dalla lettera c) del secondo comma ha una gravità maggiore. Si tratta della soglia sopra la quale vengono stabilite le sanzioni massime previste in caso di guida in stato di ebbrezza:

  • Arresto da sei mesi ad un anno
  • Ammenda da 1.500€ a 6.000€.

In aggiunta, l’articolo prevede la sanzione accessoria della sospensione della patente per un periodo che va da uno a due anni, la decurtazione di 10 punti e la confisca del veicolo con il quale è stato commesso il reato, tranne nel caso in cui il veicolo sia intestato a persona diversa da quella che ha commesso il fatto. In tal caso, il veicolo non viene confiscato ma viene raddoppiata la durata della sospensione della patente.

Oltre a tali fattispecie, è importante dire che la guida in stato in stato di ebbrezza ha un rilievo penale,  come aggravante, qualora si verifichi un incidente mortale. Con l’introduzione della legge n.41 del 2016[4] sull’omicidio stradale[5], i conducenti in stato di ebbrezza che causano omicidio stradale sono puniti con la reclusione da 5 a 10 anni e, nei casi in cui il tasso alcolemico supera la soglia del 1,5 g/l, con la reclusione da 8 a 12 anni.

 

Conclusioni

Negli anni il fenomeno della guida in stato di ebbrezza è stato considerato dal legislatore inasprendo le sanzioni previste ciononostante, il numero di italiani sorpresi a guidare in stato di ebbrezza sembra essere aumentato negli ultimi 5 anni.

Infatti, secondo i dati forniti dal Ministero dell’Interno, sulla base dei controlli effettuati tra il 2017 e il 2022, la percentuale di soggetti in stato di ebbrezza al volante è aumentata drasticamente. La fascia che ha mostrato la crescita maggiore è stata la più giovane, dai 18 ai 22 anni, mentre la fascia oltre i 32 anni mostra una crescita più contenuta, rimanendo però quella con il tasso di positivi più alto.

I dati, però, sono preoccupanti anche in relazione al numero di incidenti stradali mortali riscontrati nel paese; 1 incidente su 3 sembra essere, di fatti, conseguenza dell’alterazione psico-fisica dovuta dall’alcol.

Quanto detto dovrebbe farci riflettere sull’importanza che hanno le nostre azioni, non solo nei nostri confronti, ma anche nei confronti degli altri. È sempre importante, infatti, ricordare che quando ci mettiamo alla guida in stato di alterazione andiamo incontro a qualcosa di più importante di sanzioni, penali o amministrative che siano, ovvero la morte.

Divertirsi è indubbiamente importante però è diritto di tutti non perdere la vita per colpa dell’irresponsabilità altrui.

Informazioni

Alcol, guida, sicurezza e salute: analisi e proposte per una strategia di prevenzione basata sull’evidenza scientifica, Istituto Superiore di Sanità.

Angelo Ciafroni, La guida in stato di ebbrezza: profili applicativi e novità interpretative, iusinitinere, 2019.

Legge n. 120 del 29 luglio 2010.

[1] Art. 186 bis Codice della Strada.

[2] Cassazione penale sez. IV, 7 febbraio 2018, sentenza n. 10555 https://www.equilibriosicurezza.it/wp-content/uploads/2018/05/10555.2018.pdf.

[3] Legge n. 120 del 29 luglio 2010 http://www.patente.it/normativa/legge-29-07-2010-n-120-sicurezza-stradale?idc=1405.

[4] Legge 23 marzo 2016, n. 41 https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2016;41.

[5] Per un approfondimento sull’omicidio stradale: Omicidio stradale e omicidio stradale aggravato – DirittoConsenso.