Ecomafia e reati ambientali: la definizione del concetto e le previsioni del nostro ordinamento giuridico
Che cosa significa ecomafia?
Ecomafia è un termine individuato da Legambiente[1], che così definisce le attività illegali delle organizzazioni criminali di stampo mafioso che provocano danni all’ambiente. Il termine appare per la prima volta nel 1994 in una documentazione intitolata “Le ecomafie – il ruolo della criminalità organizzata nell’illegalità ambientale”, redatta in collaborazione con Eurispes[2] e con l’Arma dei Carabinieri.
Infatti, anche se Il nostro ordinamento aveva già emanato nel 1982 il D.P.R. del 10 settembre 1982, n. 915[3], è solo grazie a questa prima documentazione del 1994 sull’ecomafia che venne istituita la “Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti”, e dal 1997 si iniziò a pubblicare ogni anno il Rapporto Ecomafia, relativo ai crimini ambientali divisi per categoria.
Le attività illecite legate all’ecomafia
Tra le attività illecite più comuni ci sono:
- il traffico illegale e lo smaltimento illegale dei rifiuti;
- l’abusivismo edilizio;
- incendi boschivi;
- illegalità nel mercato dell’agroalimentare[4].
Nell’ultimo rapporto di Legambiente 2022[5] sono stati monitorati 59.268 illeciti amministrativi legati all’ecomafia, tra i quali 9.490 reati nel ciclo del cemento illegale, 8.473 reati legati alla gestione dei rifiuti, e 6.215 reati contro la fauna. Inoltre si è segnalato l’incremento dei reati contro il patrimonio boschivo e il patrimonio storico-artistico.
La tutela prevista contro la criminalità ambientale in Italia
Oggi lo strumento legislativo di contrasto all’ecomafia è la Legge 68/2015. Si tratta di una prescrizione indispensabile sia nel suo carattere repressivo sia nel suo carattere preventivo. Essa ha introdotto, infatti, nuovi delitti a salvaguardia dell’ambiente nel Codice penale, modificando così il quadro normativo che affidava in maniera predominante la tutela dell’ambiente a contravvenzioni e sanzioni di tipo amministrativo previste dal d.lgs. 152 del 2006.
Pertanto, ad oggi, i delitti contro l’ambiente e di contrasto all’ecomafia costituiscono un spazio rilevante del diritto penale, che ritroviamo nel Titolo VI-bis del secondo libro del Codice penale.
Più precisamente i delitti ambientali introdotti dalla legge del 2015 si trovano agli articoli 452 bis e seguenti, e sono:
- Inquinamento ambientale, previsto dall’art 452 bis c.p., punisce chiunque abusivamente cagioni una compromissione o un deterioramento “significativi e misurabili” “dello stato preesistente delle acque o dell’aria, o di porzioni estese o significative del suolo e del sottosuolo o di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora e della fauna”;
- Disastro ambientale ex art 452 quater c.p., si tratta di un’alterazione irreversibile di un ecosistema. L’offesa all’incolumità pubblica viene determinata con riferimento sia alla rilevanza del fatto per l’estensione della compromissione ambientale, sia al numero delle persone offese o esposte al pericolo;
- Traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività, delitto commesso da chi “cede, acquista, riceve, esporta, …, abbandona materiale di alta radioattività” ex art 452-sexies c.p.;
- Impedimento del controllo, che troviamo all’art 452 septies c.p., e punisce chiunque impedisca o intralci, o eluda l’attività di vigilanza e controllo ambientale e di sicurezza ed igiene del lavoro, ovvero ne comprometta gli esiti;
- Omessa bonifica, prevista all’art 452 terdecies c.p., che punisce chiunque, essendovi obbligato, non provvede alla bonifica, al ripristino e al recupero dello stato dei luoghi;
- Illecita ispezione di fondali marini, delitto commesso da chi usa tecniche esplosive di ricerca e di ispezione finalizzate alla coltivazione di idrocarburi.
La legge ha inoltre introdotto una specifica disciplina per l’estinzione degli illeciti amministrativi e penali in materia di tutela ambientale, prevedendo la responsabilità amministrativa dell’ente anche in relazione alla commissione da parte dei suoi dipendenti dei nuovi delitti contro l’ambiente[6].
Informazioni
[2] L’Eurispes è un ente privato che opera nel campo della ricerca, politica, economica e sociale.
[3] In attuazione delle direttive (CEE) n. 75/442 relativa ai rifiuti, n. 76/403 smaltimento dei policlorodifenili, dei policlorotrifenili e n. 78/319 in merito ai rifiuti tossici e nocivi, per contrastare l’emersione di alcune attività dell’ecomafia.
[4] Gli organi dell’antimafia in Italia: come funzionano? – DirittoConsenso.
[5] Ecomafia 2022: presentati i dati sui reati ambientali in Italia • Legambiente
[6] https://ilgiornaledellambiente.it/ecomafie-cosa-sono/

Veronica Fantaguzzi
Ciao, sono Veronica. Studio giurisprudenza all’Università degli studi di Torino. Il mio interesse nel campo del diritto si rivolge principalmente all’ottenimento e alla tutela dei diritti civili.